A Reggio ormai è definitivamente scoppiata la “guerra” tra Falcomatà e Irto. Il sindaco è passato all’azione revocando gli incarichi assessorili di Paolo Malara e Anna Briante. Nella stessa mattinata di ieri sono stati convocati a palazzo San Giorgio i nuovi componenti della giunta, Alex Tripodi (proveniente dal cda di Hermes che sarà azzerato formalmente sabato prossimo) e la docente universitaria Annamaria Curatola. Il Pd non l’ha presa per niente bene. Intanto, pare che ci sia anche un terzo nome che circola ed è quello di Mary Caracciolo, contattata direttamente dal sindaco per entrare in Giunta con delega alla Cultura.
REGGIO, LE PROTESTE DEL PD
“Il Partito Democratico prende atto con disappunto di questa decisione, assunta in modo unilaterale e senza alcuna condivisione politica con il Pd e con le altre forze del centrosinistra che sostengono l’amministrazione comunale. Si tratta di una scelta ancora più grave perché tradisce gli impegni assunti personalmente dal sindaco pochi giorni fa nel corso di un incontro con il segretario provinciale del Pd e con il capogruppo dem al Consiglio comunale, durante il quale aveva assicurato che, prima di ogni decisione, avrebbe avuto un confronto politico con il partito” – è detto in una nota.
“Sorprende, inoltre, che fino alla serata di ieri lo stesso Falcomatà avesse ribadito questa intenzione, salvo poi nelle ultime ore firmare i decreti di rimozione di due assessori e di nomina dei loro sostituti – prosegue la nota – . Il Partito Democratico esprime il proprio apprezzamento per l’azione politica e amministrativa svolta dagli assessori Anna Briante e Paolo Malara, ai quali rivolge sentimenti di sincera gratitudine per l’impegno profuso in questi mesi di incarico”.
“I fatti odierni, unitamente alle recenti riunioni convocate dal sindaco per sostituire i vertici di alcune partecipate, rivelano un uso personalistico del potere e un metodo politico divisivo, in aperto contrasto con i principi di collegialità e di trasparenza che devono guidare lazione amministrativa e la vita democratica di una comunità – viene dichiarato dal partito democratico -. Qualsiasi scelta di natura politica avrebbe dovuto essere preceduta da una verifica puntuale dello stato dell’amministrazione comunale e dei principali obiettivi da perseguire, a cominciare dall’avanzamento della spesa dei fondi Pnrr, Pon Metro, Agenda Urbana e Patti per il Sud, dal monitoraggio dei cantieri delle opere pubbliche, in particolare degli impianti sportivi cittadini, dall’attuazione del progetto di decentramento amministrativo e dal rilancio delle azioni di promozione e valorizzazione delle attività produttive e imprenditoriali” .
“In accordo con la segreteria nazionale e regionale del Partito Democratico, si è tenuta una riunione congiunta del gruppo consiliare a Palazzo San Giorgio, alla quale hanno partecipato rappresentanti della Federazione Metropolitana del Pd, per esaminare la situazione politico-amministrativa e valutare le iniziative da intraprendere – conclude la nota dem -. Nelle prossime ore, il Partito Democratico renderà pubbliche ulteriori valutazioni e decisioni politiche”.
LA REPLICA DI FALCOMATA’
“Leggo la nota della federazione metropolitana del Partito democratico che vorrebbe riscrivere il Tuel e le prerogative del sindaco che dal Tuel discendono ovvero il diritto, anzi il dovere, di effettuare una rimodulazione della compagine di governo per metterla nelle condizioni di completare lavoro al servizio della città”. È quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. “La nota pubblicata – afferma – lascia allibiti e appare oltremodo bislacca alla luce del fatto che le scelte effettuate sono necessarie e vanno nella direzione di un allargamento della rappresentanza del Partito democratico all’interno della giunta che conta adesso, con la recente rimodulazione e con l’adesione del vicesindaco Brunetti, più di due terzi dei componenti iscritti al Pd (praticamente sette su dieci). E tutto questo nonostante il progressivo impoverimento del gruppo consiliare democratico, sceso da sei a quattro componenti. Cosa sulla quale la federazione dovrebbe invece riflettere”.
“Da parte mia non vi è alcun impegno disatteso, visto che l’intenzione di rimodulare la giunta era stata preventivamente comunicata al segretario metropolitano e al capogruppo consiliare. La richiesta di posticipare la comunicazione delle nomine di 24 ore, che come avevo preannunciato al segretario non erano in discussione, non può rappresentare il pretesto per una forma di ingerenza alla quale non intendo prestarmi”.
“Risulta, infine, che due assessori non abbiano preso parte a detta riunione. Evidentemente a qualcuno dà fastidio se il partito cresce all’interno delle istituzioni, cosi tanto da arrivare a un pubblico violentissimo attacco che rischia di minare la stabilità dell’unica grande città calabrese guidata dal Partito democratico”.
“Colgo l’occasione – conclude – per chiarire pubblicamente che l’azione politica non può vivere ancora in Calabria di unanimismi ed equilibrismi. È arrivato il momento di offrire alla Calabria un’alternativa credibile all’abitudine alle sconfitte”.









