Che all’ospedale dell’Annunziata spicchino per “scarpe grosse e… cervello fino” è risaputo, ma che la finezza della loro intelligenza travalicasse ogni buon senso è palese, soprattutto, nel momento in cui il nuovo Direttore del Dipartimento dell’Emergenza/Urgenza, il “professoricchio” Andrea Bruni, salito alla ribalta della cronaca per la sua veloce carriera, avalla la compiaciuta direttrice del Pronto soccorso dr.ssa Francesca Serena Pignataro, chiudendo le porte del Pronto soccorso di Cosenza, ufficialmente ai codici minori: gialli e azzurri ne è l’evidenza sotto gli occhi di tutti.
E mentre i poveri pazienti vengono scarrozzati da una parte all’altra, quando sono fortunati ad avere a disposizione un’autombulanza, alla ricerca di un Pronto soccorso che li accolga ma soprattutto li curi.
Ma i due dal cervello fino sono consapevoli che questo è un reato?
E’ palese – dicono in tanti – che si tratta della violazione dell’articolo 340 del Codice Penale cioè per chi non è ferrato in materia giuridica si tratta di interruzione di un servizio di pubblica necessità”. Ma con loro complici i vertici dell’Azienda Ospedaliera che gli permettono di bloccare il servizio, anche in dispregio del giuramento di Ippocrate.
E naturalmente tutti zitti: Ordine dei medici, sindaco di Cosenza, sindaci della provincia, questura, associazione dei malati, politici e poliicanti, giornalisti e… giornalai (sempre con il massimo rispetto per chi fa questo mestiere).
Il servizio comunque deve essere garantito – lo vogliano o meno -, e di chi sia la responsabilità del sovraffollamento del Pronto soccorso è tutto da dimostrare e denunciare, in primis, al caro presidente Occhiuto che dovrebbe prendere i dovuti provvedimenti ma che al momento è dormiente. Specie quando c’è di mezzo il suo “pupillo”.
Il Dr. Riccardo Borselli, vecchio lupo di mare, direttore della centrale operativa del 118, ne è consapevole e pur di salvare le chiappette degli inetti direttori dei Pronto soccorso dell’Asp continua imperterrito a sovraccaricare l’Annunziata.
Anche per chi non lo sapesse, la maggioranza delle autombulanze sono private, acquisite dall’Asp con una gara in… perenne proroga.
Perché la gara per le autombulanze private per tutta la Calabria, espletata dall’Asp di Cosenza su delega di Azienda Zero è stata cancellata a seguito di due ricorsi al Tribunale amministrativo da parte di due associazioni di volontariato a cui la Corte ha dato ragione.
Quindi ben venga che effettuino trasferimenti inappropriati tanto c’è chi paga, della serie “ma che ce frega ma che ce importa”, in Calabria è tutto inappropriato. Anche quando si utilizza l’elisoccorso per un semplice intervento dove poteva intervenire l’autombulanza.
E mentre paghiamo le autombulanze per scarrozzare da una parte all’altra i poveri malati, gli stessi rischiano di rimetterci le penne.
E mentre aspettiamo che Occhiuto, di fresca riconferma, provveda a dare un segnale sull’Asp di Cosenza siamo costretti a pubblicare notizie che ci lasciano perplessi e attoniti per la superficialità con cui si gioca sulla pelle della povera gente.









