Fonte: ReggioTV
L’ex amministratore di Castore, Domenico Mallamaci, rompe il silenzio e commenta senza giri di parole la decisione dell’Amministrazione comunale di sostituirlo con un amministratore unico. Una scelta che definisce “inopinata, inopportuna e incomprensibile”, soprattutto in un momento cruciale per la società partecipata.
Mallamaci, nell’intervista esclusiva rilasciata alla giornalista Emilia Condarelli, rivendica con fermezza i risultati ottenuti in un anno e mezzo di gestione.
“Abbiamo risanato le perdite dei precedenti esercizi e lasciamo la società con un utile di circa 400 mila euro. Il fatturato è passato da 7 a 10 milioni e l’occupazione è cresciuta del 30-35%” – sottolinea l’ex AD -. Sono 40-45 i nuovi lavoratori stabilizzati, con altri 7- 8 ancora a tempo determinato: un risultato che, in un territorio come il nostro, ha un peso enorme”.
Mallamaci ringrazia in modo particolare i dipendenti che hanno manifestato solidarietà scendendo in piazza: “Lo hanno fatto in maniera silenziosa e affettuosa. Questo dimostra il rapporto umano costruito con tutti, dal primo all’ultimo”.
Il passaggio più duro dell’ex AD è rivolto alla scelta politica del sindaco Falcomatà.
“Si parla di un risparmio riorganizzativo, tolgo tre e metto uno. Ma ricordo che, per sei anni, con bilanci in perdita, nessuno ha mai immaginato di nominare un amministratore unico. Oggi, che i conti sono in ordine si fa questa valutazione. È un paradosso”.
Mallamaci ricorda anche gli atti formali della stessa amministrazione.
“C’è una delibera del Consiglio Comunale che definisce Castore una società ‘complessa’ quando aveva 800 mila euro di fatturato e 27 dipendenti. Oggi, abbiamo 10 milioni di fatturato e 160 dipendenti: forse è ancora più complessa”.
Oltre al merito, Mallamaci contesta la tempistica della revoca: “A un mese dall’approvazione del bilancio 2025 e tre mesi dal rinnovo dei contratti di servizio tra gli enti soci e la società. Con i contratti in scadenza a Marzo, qualche problema potrebbe esserci”.
Un percorso di revisione dei contratti era già stato avviato: “Spero che chi verrà dopo di me possa concluderlo. È un passaggio fondamentale”.
L’ex AD respinge con fermezza qualsiasi retroscena elettorale: “Non ho mai promesso a nessuno che il mio ruolo fosse uno scambio politico. Le decisioni sul voto le prendo con la mia coscienza. E quanto accaduto mi conferma con chi ho avuto a che fare fino a oggi”.
Sul nome circolato come successore, l’ingegnere Costantino, Mallamaci mantiene toni distesi.
“Persona perbene, professionista di valore. Avrà la mia disponibilità totale”.
Poi la stoccata finale: “La mia disponibilità è per lui, non per Falcomatà né per l’attuale composizione politica”.









