(ANSA) – CORIGLIANO-ROSSANO, 16 NOV – Il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, come annunciato nei giorni scorsi nel corso della mobilitazione dei lavoratori dell’indotto, ha scritto al ministero per il Made in Italy Adolfo Urso, manifestando “profonda preoccupazione” e chiedendo di intervenire per affrontare “l’immobilismo registrato negli ultimi anni rispetto al sito Enel di Cda Cutura”.
“Le scrivo in questa occasione – afferma Stasi – manifestando forte preoccupazione per lo stato di abbandono di un sito importante per lo sviluppo della Città e di quest’area: la vecchia centrale è ormai da tempo dismessa ed in fase di messa in sicurezza e smantellamento, in una area complessiva di circa 700 mila metri quadrati sul mare nel bel mezzo della città di Corigliano-Rossano. Dopo anni di tentativi poco fortunati, come il percorso denominato Futur-E che avrebbe dovuto, in qualche modo, vendere il sito a non meglio precisati investitori, negli anni scorsi vi fu una interlocuzione serrata tra Azienda, Comune, Regione Calabria e parti sociali che aveva fatto registrare, finalmente, un piano di rilancio del sito, condiviso e definito, attraverso la realizzazione di un impianto ad idrogeno per il quale Enel aveva partecipato con successo ad un bando Pnrr, emesso dalla Regione, grazie al quale poteva contare su 15 milioni di euro. Era stato un percorso faticoso ma estremamente importante, che per la prima volta dopo anni si registrava la condivisione di tutti gli attori sociali ed istituzionali in campo, soddisfacendo peraltro, tanto la domanda di lavoro quanto le esigenze di tutela del territorio. Insieme al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, avevamo condiviso preliminarmente anche la possibilità di utilizzare l’idrogeno prodotto dalla centrale per i nuovi vettori ferroviari ad idrogeno sui quali l’Ente Regionale sta lavorando da tempo, unendo dunque l’offerta di energia pulita alla domanda di mobilità pubblica e sostenibile”.
“Non intendo entrare nel merito delle ragioni per le quali Enel ha inteso rinunciare al Progetto, dunque anche al finanziamento – precisa il Sindaco – ci tengo però a sottolinearle come tale percorso aveva aperto una prospettiva virtuosa per l’intero sito, integrandosi con altri progetti condivisi come un parco solare, il riutilizzo a fini sociali della Sala Macchine e di altri spazi sotto la responsabilità ed a carico del Comune, il completamento del lungomare tra Corigliano e Rossano (oggi città unica), la possibilità di ulteriori insediamenti produttivi compatibili con il piano complessivo del sito. L’abbandono del progetto senza una qualche proposta alternativa e senza alcuna prospettiva di investimento sul sito ha, di fatto, bloccato ogni altro spiraglio tanto di rilancio produttivo quanto di riutilizzo pubblico dell’intera area, generando peraltro un profondo sconforto sociale, tanto nella comunità in generale quanto nel bacino lavorativo attualmente impiegato nel mantenimento dei servizi basilari della centrale, nonché nelle demolizioni dei componenti in dismissione”.
“Ciò che emergerebbe da più parti – prosegue Stasi – è la totale mancanza di volontà da parte del colosso energetico di effettuare investimenti sul territorio nazionale o quanto meno in questo sito produttivo il quale però ha scandito la storia dell’energia nazionale ed in particolare nel Mezzogiorno e per il quale quest’area del Paese ha effettuato numerosi sacrifici in termini ambientali, paesaggistici, di sviluppo in altre potenziali direzioni. Sotto il profilo locale ritengo che, alla luce di quanto precisato, sia doveroso che Enel tenga in considerazione suddetti sacrifici collettivi, prendendo in considerazione la ripresa del precedente percorso sullo sviluppo dell’idrogeno o comunque altre forme di investimento produttivo sostenibile. Sotto il profilo generale sono profondamente convinto come la missione fondativa del suo autorevole ministero e la sensibilità con la quale ha finora ricoperto tale illustre ruolo non possa non cogliere l’esigenza, politica e sociale, di stimolare un colosso energetico controllato dallo Stato nel considerare maggiormente l’impatto delle proprie politiche strategiche sul territorio nazionale e di considerare, quindi, l’importanza di investimenti produttivi nei siti di propria proprietà, a maggior ragione quando questi sono collocati nel Mezzogiorno d’Italia”.
“Caro ministro, in tale contesto delicato ed allarmante – afferma il sindaco – ho ritenuto opportuno e necessario rivolgermi a Lei affinché possa porre la giusta attenzione alle preoccupazioni del territorio di cui mi faccio portavoce, condivise da ogni forza politica e sociale, promuovendo le azioni di carattere istituzionale che il suo prestigioso ministero riterrà utili o attivando un tavolo istituzionale presso il ministero del Made in Italy, coinvolgendo l’Azienda ed i principali attori istituzionali del territorio, ovvero il Comune di Corigliano-Rossano e la Regione Calabria, al fine di aprire finalmente, sotto la Sua autorevole supervisione, un confronto concreto sul futuro del sito”.
Il sindaco ha inoltre approfittato della lettera per riprendere i contenuti di una precedente interlocuzione epistolare relativamente al paventato investimento nel Porto cittadino. “Colgo l’occasione – conclude Stasi – per confermarle quanto le scrissi nella precedente missiva: la dichiarazione di inefficacia della Autorizzazione Zes da parte della Autorità di sistema portuale ha evitato il giudizio del Consiglio di Stato, confermando come i rilevi di trasparenza e correttezza amministrativa mossi dall’Ente comunale fossero fondati”.









