Attentato a Ranucci, l’esposto degli inviati di Report alla procura di Roma: “Questo è metodo mafioso”

di Vincenzo Bisbiglia

Fonte: Il Fatto Quotidiano

L’attentato a Sigfrido Ranucci? “Un’intimidazione a tutta la redazione”. Nove giornalisti di Report – Paolo Mondani, Daniele Autieri, Luca Chianca, Giulia Innocenzi, Salvatore Walter Molino, Danilo Procaccianti, Emanuele Bellano, Giorgio Mottola e Claudia Di Pasquale – hanno presentato un esposto ai carabinieri di Roma in cui denunciano che la bomba che il 17 ottobre scorso ha distrutto l’auto del conduttore della trasmissione (proprio sotto casa sua, nel comune di Pomezia, alle porte di Roma) sarebbe stato un gesto che “dispiega la sua portata intimidatoria nei confronti di tutti i giornalisti” del programma Rai3. Nel documento, redatto dall’avvocato Roberto De Vita, si afferma che “dal quadro descritto si ricavano due soli scenari possibili, riguardo al movente degli agenti: o si tratta di una intimidazione generalizzata (…) oppure (…) quella in esame è una intimidazione specifica e mirata (…) riguardo a una specifica inchiesta”.

L’esposto fa notare che “non c’è nessuna inchiesta che sia di diretto ed esclusivo appannaggio del suo conduttore ma, al contrario, ognuna di esse è sempre portata avanti da almeno un videogiornalista”. La denuncia può rappresentare un ulteriore strumento di lavoro per la Procura di Roma – che lo acquisirà nel fascicolo già aperto per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso – visto che all’interno sono elencate le principali inchieste “sensibili”.

Si va dai servizi sulle stragi del 1992-93 e sulla trattativa Stato-mafia alle infiltrazioni della criminalità nel settore dell’energia eolica, passando per quelli sugli ultras milanesi e romani e la mafia albanese. Proprio in merito al servizio “Cosa Veneta”, andato in onda il 5 novembre 2023, la Procura di Roma sta approfondendo la coincidenza che ha visto il trasferimento improvviso di un collaboratore di giustizia in località top secret appena dieci ore prima dell’esplosione di Campo Ascolano. Rispetto alle inchieste non ancora andate in onda, invece, vengono citati gli affari della criminalità nella macellazione delle carni. Temi anticipati pubblicamente da Ranucci proprio pochi giorni prima dell’attentato. “Se come è evidente obiettivo degli attentatori di Sigfrido è condizionare la trasmissione in relazione a una specifica inchiesta o a più inchieste – dichiara l’inviato Paolo Mondani – questo passa dal coinvolgere tutti o alcuni specifici giornalisti autori delle singole inchieste. Pensiamo quindi che può essere decisivo per le indagini in corso un’analisi retrospettiva delle inchieste della trasmissione e delle intimidazioni che le hanno accompagnate”.