Catanzaro. Giallo sulla morte di Beatrice: la procura nomina il perito per l’incidente probatorio

Sarà il medico legale Massimo Rizzo ad  individuare le cause della morte di Beatrice Celia, morta a soli 22 anni  il 17 marzo 2024. Questa mattina, nell’ambito dell’incidente probatorio,  il gip Mario Santoememma ha nominato il professionista fissando per il 9 dicembre l’inizio delle operazioni peritali.

“Voglio la verità sulla morte di mia figlia”. Non si è mai stancata di  gridarlo al mondo intero, la sua mamma Elena Bitonte. Da quella tragica alba l’imprenditrice di Catanzaro non si è mai arresa.  Ad affiancare legalmente i genitori della vittima ci sono gli avvocati Angela La Gamma e Sonia Mirarchi.

E così, la Procura della Repubblica di Catanzaro, per mano del sostituto procuratore Silvia Peru, affiancata dal procuratore aggiunto Giulia Pantano, davanti alle “insanabili divergenze tra la consulenza del pm e quella depositata dal consulente delle parti offese”, aveva deciso di andare fino in fondo alla tragica vicenda, chiedendo e ottenendo dal gip la fissazione dell’incidente probatorio finalizzato ad affidare incarico di perizia medica a un medico legale chiamato “previo esame della documentazione in atti”, a dire con certezza quale sia l’epoca e la causa della morte di Beatrice per accertare una volta per tutte se si sia trattato di un suicidio (al quale la madre e il padre, Andrea Celia, non hanno mai creduto) o di una morte violenta, poi camuffata dalla cintura dell’accappatoio legato intorno al collo della ragazza all’interno della doccia di casa dove l’ha trovata la madre di rientro dal lavoro.

In particolare, al medico legale Massimo Rizzo  si chiederà di procedere con le analisi istologiche e genetiche indicate dal consulente Tambuzzi dell’Università di Milano, ad accezione di quelle sulle magliette e sulla cintura dell’accappatoio, in quanto già effettuate dal Ris di Messina. Fonte: La Nuova Calabria