Reggio. Falcomatà tra Giunta azzerata, minacce di sfiducia e maggioranza spaccata

Si è conclusa intorno alle 14 la seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria, segnata da ore di tensione e da interlocuzioni concitate tra i gruppi di maggioranza. Al centro del dibattito, oltre alla decadenza del sindaco Giuseppe Falcomatà per incompatibilità con il ruolo di consigliere regionale, c’è stata la profonda spaccatura politica generata dalle sue recenti decisioni di azzerare la Giunta e nominare nuovi assessori.
Durante la seduta, il capogruppo del Pd Giuseppe Marino ha letto un documento firmato da sette consiglieri di maggioranza — Giuseppe Marino, Barreca, Marra, Quartuccio, Sera, Bongani e Iachino — che chiedono al sindaco di revocare l’azzeramento della Giunta e le nomine nelle società partecipate, oltre a convocare la maggioranza per un confronto sulle scelte più impattanti per la vita dei cittadini.

Il messaggio è chiaro: se Falcomatà non tornerà sui suoi passi, i firmatari si dichiarano “pronti ad assumere scelte definitive nel rispetto del mandato elettorale conferitoci dai cittadini”, sottolineando di non poter sostenere “una giunta frutto di scelte personali del tutto sganciate da valutazioni politiche e di merito”.
La seduta ha evidenziato concretamente la spaccatura interna alla maggioranza: parte dei consiglieri ha abbandonato l’aula, manifestando un gesto di forte dissenso verso le decisioni del sindaco.

Il consigliere Versace ha chiesto la sospensione della seduta per cercare di calmare la situazione, ma la proposta non è stata accolta, confermando la tensione politica.
Nel corso del Consiglio, Falcomatà ha preso la parola per un saluto istituzionale all’Aula, definendolo “un Consiglio molto particolare per me, l’ultimo da Sindaco dopo oltre 11 anni”.

Ha sottolineato che il suo percorso futuro sarà diverso, frutto della “volontà e responsabilità di mettersi in gioco per la città, la provincia e la regione”.
Il sindaco ha anche ribadito il rispetto per l’istituzione: “A questa Aula ho sempre cercato di portare e trasmettere il massimo rispetto… vi ho sempre considerati avversari e mai nemici. Ci si può contrastare senza mai perdere di vista il rispetto della persona”. Riflettendo sulle tensioni odierne, Falcomatà ha citato una metafora significativa: “Sono manganelli e sassi, ma alla fine ti ritrovi a far parte del sistema contro cui manifestavi”, a indicare come le dinamiche politiche possano trasformarsi nel tempo.
L’azzeramento della Giunta e le nomine dei nuovi assessori avevano già creato malumori interni.

La seduta odierna ha evidenziato come le scelte di Falcomatà abbiano profondamente diviso la sua coalizione, mettendo il sindaco sotto pressione sia sul piano politico sia su quello istituzionale.
La situazione resta in evoluzione. Tra decadenza del sindaco e dissidi nella maggioranza, il futuro dell’amministrazione comunale appare incerto e aperto a scenari imprevedibili. Fonte: ReggioTV