La notizia circola ormai da qualche giorno: la procura di Catanzaro sarebbe sul punto di chiedere una nuova proroga di indagini per l’inchiesta aperta su Roberto Occhiuto e sul suo cerchio magico con l’ipotesi di reato di corruzione. Una proroga di altri sei mesi, che segue quella notificata allo stesso Occhiuto il 6 giugno scorso e in scadenza lunedì prossimo 24 novembre, per quella inchiesta, che risultava istruita nel maggio del 2024. Con questa ulteriore proroga arriviamo a maggio del 2026 e siamo a due anni di indagini mentre la legge consente all’autorità giudiziaria di indagare al massimo per 18 mesi. Tuttavia, la data di avvio del procedimento potrebbe essere stata spostata al giorno in cui Occhiuto è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati e di conseguenza rientriamo nei tempi.
Cosa significherebbe questa ulteriore proroga? Innanzitutto, che è stata scartata l’ipotesi dell’archiviazione dell’inchiesta ovvero l’obiettivo di Occhiuto. Se le indagini vanno avanti, vuol dire che i magistrati stanno ancora lavorando e di conseguenza non stanno fermando la loro opera. Circostanza che non farà certo saltare di gioia il presidente, costretto a subire altri sei mesi di “rosolamento” tipo pollo allo spiedo, perché, a questo punto, la procura dovrà giustificare l’esigenza di nuove indagini e informare gli indagati delle motivazioni che sono alla base della decisione. E qui si apre un mondo perché a decidere la partita come sempre sarà la gestione mediatica dell’inchiesta: quante e quali carte usciranno fuori? Quanti media le pubblicheranno? Non serve un profeta per pronosticare un nuovo tritacarne mediatico per il presidente “imperatore”, dal momento che già l’estate scorsa Domani e Il Fatto Quotidiano ma anche Repubblica non gli hanno risparmiato anche “colpi bassi” e persino il più importante dei media locali da qualche tempo ha decisamente cambiato linea editoriale. E se Occhiuto stava già pensando di dare la scalata ai vertici del suo partito o magari di “piazzarsi” al meglio per arrampicarsi addirittura nelle grazie di Giorgia Meloni, questa nuova proroga di sei mesi lo azzoppa seriamente. Anche perché stavolta non potrà più dimettersi per dare il via a nuove elezioni. Non è sempre… Natale e c’è da giurare che i suoi nemici, al riparo da occhi indiscreti, stiano già brindando a questi sei lunghissimi mesi di… Occhiuto allo spiedo. Intelligenti pauca.









