Arpal Calabria: “Basta favoritismi e silenzi”

Buongiorno,

siamo un gruppo di lavoratori Arpal Calabria e siamo stanchi di essere presi in giro. Da anni viviamo nell’incertezza, tra proroghe, promesse e chiacchiere. Adesso Arpal è diventato ente pubblico ma per noi non è cambiato niente, sempre gli stessi contratti, sempre la stessa precarietà e  ancora non si capisce nulla.

Ci avevano detto che passavamo a 36 ore ma sempre come dipendenti Arpal, usati dalla Regione senza i diritti e i benefit che spettano ai regionali veri. Dopo venticinque anni di lavoro questa è una presa in giro. Poi è arrivato il dottor Manna, nominato direttore generale, e da quando c’è lui i TFR sono diventati un mistero. C’è chi li riceve senza spiegazioni, chi aspetta da mesi e non sa nemmeno a chi chiedere. Nessuno dice in base a cosa vengono pagati, chi decide e con quali criteri. Noi lavoriamo e loro fanno i conti sulle nostre spalle.

Intanto i buoni pasto li vediamo ogni sei mesi, quando va bene, e mancano ancora quelli del 2022, del 2023 e adesso pure del 2024 e 2025. È una vergogna. Siamo stanchi di vedere sempre i soliti nomi che avanzano, figli, amici, raccomandati, mentre chi si spacca la schiena da anni viene ignorato. Basta favoritismi e basta silenzi. Ci chiediamo se il presidente Occhiuto e l’assessore Calabrese lo sanno o se va tutto bene finché nessuno parla, perché se continua così noi parleremo e diremo tutto a chi di dovere. Non chiediamo favori, chiediamo solo giustizia e trasparenza. I nostri soldi e la nostra dignità non sono proprietà di nessuno. Un gruppo di lavoratori Arpal Calabria stanchi di essere presi in giro.