Gualtieri, il “poliziotto buono” al servizio di Gargamella che fa venire il vomito (con decenza parlando)

Gargamella ha fretta, una maledetta fretta di riprendere il comando sullo stadio e sul mondo del calcio cosentino che l’ha ridotto a una barzelletta, anzi al “cattivo” di un cartone animato. E con l’arrivo dei primi risultati di rilievo della squadra che ha presentato ai nastri di partenza della Serie C inizia pure a credere che potrebbe tornare in Serie B e riprendersi i “dollaroni” dei diritti televisivi che tanto gli mancano in questa stagione.

La strategia per tornare popolare e quindi riprendersi il comando ha un nome e un cognome: Salvatore Gualtieri da Crotone. Il suo ruolo è quello di direttore generale ma la sua missione è quella di riportare i tifosi allo stadio e di conseguenza Gargamella lo sguinzaglia per tutta la città (prossimamente anche in provincia) per fargli riguadagnare credibilità agitando la clava del sostegno alla squadra e persino alla maglia (!) per remare insieme verso la conquista dei.. milioni che il mago cattivo si deve rimettere in tasca.

Non abbiamo nulla contro la persona, ci mancherebbe altro. Tutti dicono che è una brava persona e che è praticamente impossibile trovargli qualche scheletro nell’armadio. E’ proprio un bravo ragazzo: elegante, misurato, gentile e persino garbato. Ha alle spalle una militanza di tutto rispetto sia a Crotone sia a Frosinone. A Crotone faceva parte addirittura della società capeggiata dai fratelli Vrenna ai tempi del “miracolo” della Serie A e se non fosse stato per l’anziano papà, titolare di una farmacia, che non ha voluto più finanziare il giocattolo dei Vrenna sarebbe certamente rimasto a casa sua. I Vrenna, tuttavia, per fare dispetto al padre, gli hanno indicato la porta ma lui non s’è certo arreso e si è costruito un nuovo “paradiso” a Frosinone, e anche lì ha dato una grande contributo per la conquista della massima serie. Tuttavia, stiamo parlando di presidenti come i Vrenna e Stirpe che, per quanto possano essere criticabili, non sono certo simili a Gargamella. Ma questo il buon Guatieri forse ancora non lo sa.

Di conseguenza, gli diamo una mano per orientarsi e soprattutto per capire cosa è successo prima che il nemico dei puffi lo chiamasse. Lo facciamo perché vedere certe scene “pilotate” tipo quella di farlo andare sotto la Curva Sud “scortato” da uno steward per mettersi una… sciarpa ha provocato nella stragrande maggioranza della tifoseria grande amarezza.

Come se negli anni passati nessuno avesse provato a mantenere gli equilibri desiderati dal mago senza capelli e per giunta ci fosse anche riuscito facendo “rientrare” uno sciopero del tifo che era andato avanti per mesi. A Cosenza lo sanno tutti che stiamo parlando di Kevin Marulla, l’ultimo ad arrendersi alle angherie di questo gran pezzo di malacarne travestito da rampante imprenditore e presidente. Kevin era riuscito a dialogare con gli ultrà perché porta un cognome importante a Cosenza e perché la sua figura era credibile.

Ma, vivaddio, come si fa a ritenere credibile questo Gualtieri che con due parole prestampate e due gesti organizzati sembra che abbia inventato il calcio? E come fa – sempre questo Gualtieri – a dire che nessuno aveva fatto da collante con la tifoseria negli anni passati? O nessuno gliel’ha detto o mente sapendo di mentire. E visto che ha frequentato anche lui la Serie B, oltre alla Serie A, certe cose dovrebbe saperle, anche perché qui a Cosenza, pur se per pochi mesi, ha fatto capolino il suo amico Ursino. Dunque, certe cose non poteva non saperle… suvvia, nessuno di noi è nato ieri.

Chi ha dialogato con i tifosi prima di Gualtieri ha riportato la gente allo stadio e persino la squadra nelle scuole e in tutta la provincia, altro che “nessuno ha mai fatto da collante”, caro Gualtieri.

Portando migliaia di persone di nuovo allo stadio, il Cosenza è tornato in B e nonostante la miserie umane di Gargamella in tanti si sono innamorati di nuovo del Cosenza fino a quando è stato possibile reggere in piedi la baracca. Ed oggi Gualtieri arriva fresco fresco col suo impermeabile da poliziotto in borghese a farci passare cose già fatte e rifatte come grandi doti o altro anziché fare riflettere Gargamella e Puffetta sui motivi che hanno portato allo sfacelo e al disastro. E la cosa più triste è che c’è ancora qualcuno disposto a farsi prendere in giro.

E visto che abbiamo chiamato in causa Kevin Marulla, come facciamo a dimenticare che due anni fa è stato costretto quasi a immolarsi per provare a ricucire anche pubblicamente con la tifoseria su tutte le furie, peraltro riuscendoci prima di un famoso Cosenza-Pisa del 2023 e facendo tornare tutti allo stadio ma solo dopo aver visto fatti concreti seguiti alle parole?

Lo ricordiamo tutti, qui a Cosenza, ma proprio tutti. Epperò c’è qualcuno che ha la memoria molto corta e va dietro a bene individuati inquinatori di pozzi che si nascondono dietro sigle improbabili tipo “Lupi si nasce”. Sì, Lupi si nasce un par de palle… come direbbero a Roma…

Ma Gualtieri la conosce Cosenza? O pensa di poterci insegnare il calcio? In 14 anni di “dittatura” ci siamo passati tutti sotto le grinfie di Gargamella e non ha resistito più nessuno: non solo Marulla ma persino Gianluca Pasqua, addirittura Piero Tucci, lo speaker dello stadio. E ora arriva Gualtieri col suo impermeabile da poliziotto in borghese a farci lezioni come se fosse il solo e l’unico che vuole bene al Cosenza?

Chi vuole bene davvero al Cosenza ha dovuto lottare contro i mulini a vento per far andare le cose normalmente e mantenere gli equilibri risultando poi così scomodo che in qualche modo piano piano sono stati fatti fuori tutti – non solo Marulla – perché tutti sembravano “complici”. E abbiamo imparato con gli anni a toccare con mano quanto Gargamella e Puffetta siano riusciti a odiare anche le persone che gli hanno fatto del bene. E adesso Gualtieri deve passare come uno che… ama il Cosenza.
Complimenti Gualtie’… 500 persone al campo e 5-6 sponsor amici dell’addetto stampa barzelletta che ti sei trovato a fianco.

Al di là dei risultati leggere commenti di idolatria verso questo qui e dire che già è’ assai che qualcuno si mette la sciarpa e che non si vedeva da anni un dirigente che ama il Cosenza come Gualtieri, fa venire il vomito, diciamola tutta, e con decenza parlando. Caro Gualtieri, non sarai certo tu con la tua aria da “poliziotto buono” a far cambiare idea ai tifosi del Cosenza. Fattene una ragione e con tutto il garbo possibile levati dai coglioni…