Cassano, la minoranza non si rassegna ma i tempi del delirio di onnipotenza sono finiti

Chi ricorda i consigli comunali di Cassano negli anni ’70 ricorderà il garbo istituzionale, la qualità degli interventi e l’atteggiamento rispettoso che allora caratterizzavano il civico consesso e la politica cittadina.

Oggi, invece, a Cassano Jonio quel patrimonio sembra essersi dissolto, lasciando troppo spesso spazio a chi scambia il diritto di parola con il diritto di alzare la voce e svuotare il dibattito del suo valore.

Nella minoranza non c’è pace: a giudicare dai toni e dagli atteggiamenti, è evidente che il risultato elettorale di sei mesi fa brucia ancora, al punto da alimentare comportamenti che sfiorano il delirio di onnipotenza.
Ascoltandoli parlare e osservando i video che diffondono sui social, sembrerebbe quasi che si considerino i migliori in assoluto, convinti che la loro gestione sia stata insuperabile e che ogni regola sia un dettaglio opzionale.

Diversamente, non si spiegherebbe il loro modo di agire: parlano di rispetto, ma sono spesso i primi a trasformare il confronto in attacchi personali, calunnie e offese.

Nel suo intervento di ieri sera, la consigliera Chiara Alario (la stessa che loro stessi hanno più volte definito Morticia nei propri post), ha dato voce al malessere ormai diffuso tra la maggior parte dei cittadini. Un malessere generato da un modo di fare politica aggressivo e antiquato, lontano anni luce dalla buona politica, in cui al confronto civile si sostituiscono troppo spesso attacchi personali, calunnie, mortificazioni e offese.

E ieri sera, nel corso del consiglio comunale, hanno proseguito con questo show, offrendo una chiara dimostrazione di tutti quegli atteggiamenti maturati in dodici anni di governo.

Il tutto è iniziato con l’intervento del consigliere Davide Papasso che, forse richiamando certi atteggiamenti già noti, ha continuato a parlare nonostante il tempo a sua disposizione fosse terminato e nonostante la Presidente del Consiglio, Sofia Maimone lo avesse invitato più volte a concludere. Questo ha costretto la Presidente, che dirigeva i lavori, a disattivare il microfono, cosi come tra l’altro previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.

Il consiglio va avanti e durante l’intervento del consigliere Antonello Avena, che aveva presentato un Ordine del Giorno per chiedere chiarezza sui concorsi svolti dal Comune negli ultimi anni, concorsi dai quali sono risultati vincitori ex assessori ed ex consiglieri, si è verificata una reazione brusca da parte della consigliera Elisa Fasanella prima e Carmen Gaudiano poi le quali, dai banchi della minoranza, hanno interrotto più volte l’intervento di Avena, ignorando il regolamento e costringendo così la Presidente del Consiglio a intimare l’allontanamento dall’aula.

E tutto questo è accaduto nel civico consesso, il luogo che dovrebbe essere d’esempio, capace di promuovere rapporti civili, democratici, basati sul rispetto e sul senso delle istituzioni. Un senso che, a quanto pare, a taluni consiglieri continua irrimediabilmente a mancare.