‘Ndrangheta nel Crotonese, blitz contro i fiancheggiatori del clan di Cirò: 7 arresti

I carabinieri del Comando provinciale di Crotone, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, ritenute gravemente indiziate – a vario titolo – di aver favorito l’attività dell’associazione ’ndranghetistica nota come locale di Cirò.

L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della DDA, riguarda cinque arresti in carcere e due ai domiciliari. Gli indagati sono accusati di procurata inosservanza della pena (art. 390 c.p.), aggravata dall’aver agevolato l’associazione mafiosa (art. 416-bis.1 c.p.).

L’attività investigativa, complessa e prolungata – avviata il 1° luglio 2024 e conclusa il 19 novembre 2024 – ha permesso di ricostruire una rete di fiancheggiatori che avrebbe aiutato due esponenti del locale di Cirò: S.C., 43 anni, e A.A., 52 anni, entrambi di Cirò Marina.

I due erano stati condannati in via definitiva, con decisione confermata dalla Corte di Cassazione, a pene residue rispettivamente di 3 anni e 25 giorni e 6 anni e 5 mesi e 11 giorni, nell’ambito della storica operazione “Stige”, che aveva smantellato una vasta rete mafiosa radicata nel Crotonese. Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero operato per sottrarre i due affiliati all’esecuzione della pena, garantendo supporto logistico, ospitalità e strumenti utili a eludere le ricerche delle forze dell’ordine.

Il gruppo avrebbe inoltre fornito SIM telefoniche attivate ad hoc, intestate a terzi, e altri strumenti utili a evitare la tracciabilità delle comunicazioni. Questo avrebbe permesso ai condannati di mantenere contatti con l’esterno e proseguire nella latitanza, ostacolando l’azione degli investigatori.