No Ponte, cresce l’attesa per il corteo di domani con due finali: comizi a Piazza Duomo, concerti a Piazza Municipio

Un unico fronte di lotta contro la grande infrastruttura farlocca del Ponte sullo Stretto, con più anime che lo sostengono: concentramento domani sabato 29 novembre a Messina alle ore 14 in Piazza Castronovo. È la prima volta che il corteo affronta questo percorso cittadino lungo tutta la Via Garibaldi. Due finali: Piazza Duomo con comizi conclusivi, e Piazza Municipio, con concerti e performance fino a sera. In un incontro con la stampa, l’assemblea No ponte ha illustrato e motivato l’iniziativa che si concluderà a Piazza Municipio, raccogliendo le adesioni di tante realtà anche oltre la Sicilia: “Il sud unito contro il ponte”.  

Tante anime con un solo unico intento: manifestare per l’ennesima volta nel segno del No al ponte sullo Stretto. Dopo il successo del corteo del 9 agosto scorso, una grande manifestazione autunnale era stata promessa nel corso degli “stati generali” al Salone delle Bandiere. Da lì, stabilita la data, il coordinamento ha dato vita al “comitato corteo No ponte 29 novembre”, con un percorso nuovo, che in pratica si identifica con quello della Vara di Ferragosto: da Piazza Castronovo, i manifestanti percorreranno Via Garibaldi, con “girata” in Via Primo Settembre e arrivo in Piazza Duomo, dove avranno luogo i comizi finali di rito.

In tal senso si ha notizia della presenza, tra gli altri, di Elly Schlein e Angelo Bonelli.

Ma siccome una vasta area di attivisti No ponte non si identifica con partiti, associazioni e organizzazioni nazionali distinte da sigle e quant’altro, ecco arrivare un’alternativa: “lascia o raddoppia?” avevano proposto i partecipanti all’assemblea No ponte, indicando due siti finali, dando spazio e possibilità d’aggregazione a chi non vorrà ascoltare i comizi, ma preferirà trascorrere una serata No ponte seguendo la via della musica e delle performance: “L’unico ponte che vogliamo – scrivono – è quello tra Sicilia e Calabria unite nella musica”.

Dunque, il corteo di sabato, alla fine, si sdoppia e si raddoppia: Piazza Duomo, facente capo al “comitato” che discende dal coordinamento, e Piazza Municipio (Unione Europea), su iniziativa deliberata dall’assemblea No ponte. Come dire: alla fine del corteo, tutti insieme…separatamente. Lo spezzone di corteo in quota a quest’ultima, imboccata Via Primo Settembre, prima dell’ingresso in Piazza Duomo, svolterà su Via Cesare Battisti in direzione Piazza Municipio.

Quanto alla promozione della manifestazione, il “comitato”, nel tracciato riportato sul volantino, non ha inserito la seconda possibilità, a differenza di quanto fatto nella grafica dello spezzone dell’assemblea, che di percorsi ne ha indicati due.

Intanto, l’assemblea No ponte, lungo il “percorso” di avvicinamento al corteo, ha tessuto un’importante rete tra movimenti e collettivi oltre la Sicilia, raccogliendo consensi nel segno del “Sud unito contro il ponte”. Con un’istanza imprescindibile: “Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità”. Le adesioni all’appello, nel giro di pochi giorni, si sono moltiplicate e sono costantemente in divenire. Il “sud” intorno al No al ponte, sabato vedrà pullman provenire da Catanzaro, Cosenza, Catania e Palermo, oltre alla provincia messinese.

L’assemblea No ponte ha promosso il corteo, incontrando i giornalisti in Piazza Municipio, rappresentando le motivazioni e le dinamiche che caratterizzano l’evento di sabato.

L’incontro dell’assemblea con la stampa.

“La mancata validazione del progetto da parte della Corte dei Conti, oggi potrebbe significare che siamo di fronte a uno snodo cruciale della vicenda del ponte sullo Stretto. Quindi, potremmo dire, diamogli un’ultima spallata. Ma sappiamo che non sarà così. Non siamo così ingenui da non capire, da non leggere storicamente questa vicenda che si protrae da quarant’anni…” ha detto Gino Sturniolo. Il perché, è sintetizzato in pochi passaggi tanto ripetuti negli anni: punto di vista strutturale, condizioni finanziarie, previsioni di traffico, etc. Ma lo storico attivista è pungente: “Il ponte e una cosa che si riproduce all’infinito, è l’eterno ritorno dell’uguale…Un meccanismo finanziario che si ripresenta col metodo go, stop and go, in continuazione… “. Le ragioni: “Intorno, si forma un blocco sociale, un sistema di interessi che si nutre del ponte e delle grandi opere, anche se queste non vengono realizzate”. La soluzione, e ciò che si sarebbe dovuto fare: “Chiudere la Stretto di Messina Spa, che colpevolmente 7 governi che si sono succeduti dopo la messa in liquidazione, voluta dal governo Monti, non hanno messo in atto. Per questo oggi ci ritroviamo in questa situazione”. Dunque: “Sabato tutti in piazza, per una grandissima manifestazione unitaria”. Con qualche dettaglio e distinguo: “Non ci interessano molto i comizi dei leader nazionali di partito… Questo è un movimento di popolo, della gente comune, dei cittadini, un movimento dal basso, in cui il protagonismo è degli attivisti e degli abitanti. Questi soggetti fermeranno il ponte e daranno un futuro a questo territorio”.

Federico Alagna ha spiegato il senso delle due piazze finali, con una premessa: “Sarà una grande manifestazione unitaria. Il movimento No ponte è grande, un movimento di popolo, di persone che abitano questo territorio. Ma come tutti i movimenti, e non solo, tutte le realtà, le famiglie e i gruppi che esistono al mondo, al suo interno ci sono sensibilità diverse. Questo, per chi ha a cuore questa causa non può che essere un valore aggiunto. Il nostro No al ponte è assoluto e incondizionato”.  E non solo: “È fondamentale ricollegare il tema a tante altre questioni nei territori, in generale, ma in particolare al sud”. L’appello sottoscritto: “Ci sono realtà territoriali più o meno grandi in Sicilia, Calabria e in altre regioni del sud, che lottano, perché vengono schiacciate dal progetto, dall’idea del ponte. Battaglie ignorate dai governi e che sono finalizzate, invece, alle vere priorità, alle emergenze del sud, quelle per le quali servirebbero risorse. Con queste realtà noi saremo in piazza, sabato, dietro lo striscione storico che riporta, semplicemente, la scritta No ponte”. La scelta degli eventi finali: “La lotta No ponte, assieme alle altre battaglie che portiamo avanti, si declinano in tanti modi, tra cui sicuramente la forma artistica. Tante artiste e artisti, nel corso di questi anni, hanno contribuito a questa battaglia e continuano a farlo anche oggi”. Sabato, Messina sarà legata a distanza alla Capitale: “A Roma ci sarà la manifestazione contro la finanziaria di guerra. Le logiche che animano chi vuole distruggere il nostro territorio col ponte sono le stesse che in maniera molto più grande e molto più devastante, stanno dietro ciò che accade in questo momento in Palestina”.

A questo punto ha dato seguito Elena Grimaldi: “Il 29 novembre è la Giornata mondiale per la solidarietà col popolo palestinese. L’emergenza umanitaria che negli ultimi anni è stata creata a Gaza è terribile e allarmante. Le lotte che i palestinesi stanno portando avanti da più di un secolo per noi sono dei simboli, come il diritto all’autodeterminazione delle popolazioni. Non si può imporre un modo di vivere, una cultura, o anche delle grandi opere che modificano il territorio, perché questo non è solo un fattore geografico, ma anche relazioni sociali. Non è possibile fare un paragone tra la Palestina e qui, ma i meccanismi strutturali sono gli stessi”. Qualche esempio significativo: “La riqualificazione territoriale di Gaza sarà una miniera d’oro immobiliare”. Un altro, ancora più calzante: “Tra le pochissime società europee che potrebbero partecipare alla ricostruzione di Gaza c’è Webuild… Dai lavori che sta eseguendo per il raddoppio ferroviario abbiamo visto che con il nostro territorio ha rapporti di puro menefreghismo…”

Mariangela Pizzo ha descritto gli interventi musicali e le performance di fine corteo: Sicilia e dintorni, Mimì Sterrantino, Triska, Zù Luciano e Ras Pepy, Blunt Stones, Anafem, Sundrape, Moskillz, Iastimo, N.O.T.A., Papalia. A seguire, DjSet: Interstellar Rude Girls. Performance: “Voci dal corteo No ponte” a cura di Festanera.

Post assemblea

Giusto per completare l’incontro con un tocco di colore, toccava fare un salto alla vicinissima Mondadori Bookstore, dove l’artista Simone Caliò, in mostra, tra le opere con un “Minimo comune cuore”, ha esposto un acquarello con un pesce “No ponte”. Ciò, a dimostrazione che anche l’arte di qualità, a Messina, sappia bene da che parte stare.

Corrado Speziale