COSENZA. LA BASE RICORDA ZIO ARMANDO
Le colonne sanno sorridere
Ci ha lasciato Armando. Chi, in questi decenni di attività politica, ha avuto modo di attraversare il Rialzo, le lotte per il diritto alla casa e le tante iniziative che abbiamo messo in campo non può non ricordarlo.
Presenza imponente, burbero e determinato quando l’occasione lo richiedeva, sorriso che faceva sciogliere chiunque. Forte solo con i forti, generoso e sempre pronto per i compagni e le compagne. Perché lui, formatosi sul marciapiede, sapeva ben distinguere chi aveva di fronte.
La sua storia di vita, la sua Cosenza Vecchia, lo stadio, gli avevano infatti insegnato a non sopportare per nessun motivo le prepotenze, e negli anni passati fianco a fianco è stato capace di trasmetterci questo insegnamento senza dircelo a parole, ma dimostrandocelo con i fatti, concretamente.
Potremmo raccontare decine di aneddoti: di apertura e chiusura porte, di concerti incredibili e manifestazioni, di tensioni, freddo gelido e albe condivise. Sempre soddisfatti, perché sapevamo che quella alle spalle, seppur stancante, era stato un passo avanti per una città migliore.
Armando lo aveva capito meglio di altri e, a modo suo, l’amore e l’impegno per una Cosenza più giusta lo ha dimostrato fino all’ultimo, spendendosi in prima persona, senza tentennamenti. Dalle manifestazioni e dalle mille battaglie contro l’emergenza abitativa, alla straordinaria attività di solidarietà che, insieme, abbiamo portato avanti nel pieno della pandemia, quartiere per quartiere, casa per casa, lui c’era, e si notava.
La costruzione di una comunità politica è l’esito di un processo lungo e faticoso, frutto del contributo di tante, tantissime persone che, chi poco chi molto, lasciano sempre qualcosa. E in questa costruzione Armando ha contribuito sporcandosi le mani insieme a tutte noi, e noi ne porteremo sempre il segno, con orgoglio.
Armà, hai visto passare a fianco a te generazioni di compagni e compagne, ci hai visto crescere e cambiare, e noi ti abbiamo trovato lì, sempre pronto, davanti a quel portone. Smanicato rosso, transenne ai lati, come una colonna: capace di sorreggere, difendere e … anche sorridere. E il tuo sorriso lo abbiamo in mente adesso, mentre scriviamo queste righe, e mai lo dimenticheremo.









