Catanzaro Servizi. Le mirabolanti avventure della Premiata Ditta Abramo&Aloi: nomi, cognomi e finanza creativa

CATANZARO SERVIZI SEMPRE DI PIÙ SACCHEGGIATA DALLO SCIACALLAGGIO POLITICO

La storia ormai si ripete da decenni, cambiano le amministrazioni, cambia il colore, ma il marcio resta sempre, le incrostazione della società partecipata al 100×100 del Comune capoluogo della Regione Calabria rimangono solide al loro posto come le persone che la governano. Vi avevamo già raccontato dell’ultima truffa in salsa catanzarese, effettuata per un importo totale di 2 milioni e 200 mila euro, dove risultano coinvolti molti “colletti bianchi”. 

Come avevamo anticipato, la procura di Catanzaro ha scoperto che la Catanzaro Servizi Spa ha presentato un Durc (Documento Unico di Regolarità Contabile) falso. Ciò significa che l’allora amministratore unico della società ha inviato false dichiarazioni con gli F24 tramite una società di Ostia, la Pservice, per ottenere il Durc. Gli F24 sono stati trasmessi come “operazioni straordinarie” codice tributo 74. L’Agenzia delle Entrate in un primo tempo le aveva accettate ma poi, dopo un controllo approfondito, le ha scartate.

Dunque, tutto passa attraverso questa società di Ostia, che evidentemente ingolosita dall’affare, ha preso in mano le redini dell’operazione. Il deus ex macchina di questo “traffico” è un colletto bianco famoso: si chiama Danilo Abramo, è il nipote dell’ex sindaco di Catanzaro e rappresenta nella qualità di agente la società romana Pservice. Ed è proprio Danilo Abramo che propone alla Catanzaro Servizi il meccanismo di falsa dichiarazione degli F24, che viene sciaguratamente accettato e per il quale la società catanzarese sottoscrive un contratto di acquisto. Nei mesi successivi la Catanzaro Servizi ha ottenuto le ricevute relative ai propri F24 con esito positivo attraverso l’inserimento del codice 74 relativo alle operazioni straordinarie di fusione o incorporazione nonostante l’assenza di qualsiasi operazione di tale genere. Per una migliore comprensione dei fatti: queste “manovre” sugli F24 hanno fruttato alla Pservice 170 mila euro ricevuti dalla Catanzaro Servizi. Grazie a questa truffa la Catanzaro Servizi ha ottenuto in un primo momento il Durc e ha riscosso indebitamente il pagamento delle spettanze del Comune di Catanzaro nei mesi successivi.

Questo meccanismo di truffa ai danni dello Stato viene inoltre introdotto nel merito della transazione effettuata tra Catanzaro Servizi Spa e Aurora Srl riguardo il procedimento Parco Romani. L’accordo sottoscritto riguarda false dichiarazioni F24 per circa 2 milioni di euro. Perché è stato portato a termine questo accordo? Pare che l’ex amministratore unico avesse necessità di interrompere l’eventuale esecuzione del credito vantato da Aurora Srl o quantomeno guadagnare tempo a favore della Catanzaro Servizi, considerata la difficile situazione finanziaria della società. La storia appena raccontata è ormai conosciuta in tutta la Città e non solo, non è la prima volta che la stessa società viene colpita da scandali basti pensare al lontano ma non troppo 2022 dove venne indagato anche l’ex sindaco Sergio Abramo per una vicenda sui pontili nella quale era compromesso per il tramite di suo nipote Danilo e ancora tanto altro da noi raccontato con nomi e cognomi.

Purtroppo la società ha delle mele marce che negli anni hanno magari anche fatto comodo alla politica del parassitismo che governa la città, basti pensare alla figura apicale che domina e governa all’interno della società partecipata, il signor Emiliano Aloi deus ex macchina del settore acquisti e servizi nonché del famoso canile che negli anni, oltre ad essere sempre stato al centro dell’attenzione per scandali ed inefficienze, lo è per le migliaia di euro spese senza controllo in forniture fuori controllo.

Ma non finisce qui perché, il dipendente in questione oltre ad essere stato negli ultimi 15 anni a stretto contatto con tutti i presidenti che si sono susseguiti, ha governato processi anche con la politica locale, grazie a rapporti, promesse , affarucci e prebendine tutte Catanzaresi che gli hanno permesso di eleggere al Consiglio la cognata, meglio identificata come Lea Concolino in Aloi di recente approdata nella Lega per poi transitare alle ultime elezioni regionali in Noi Moderati al fianco del ritrovato consigliere regionale Vito Pitaro, il quale ha candidato la stessa Concolino in Aloi, grazie a vecchie amicizie a lui collegate, al Consiglio Regionale facendola arrivare quarta dei non eletti.

La sua attività preminente è quella di avere intrallazzi e relazioni attraverso agenzie di scommesse che gli permettono di agire ad ampio raggio su tanti fronti con presunte, a detta dei catanzaresi, azioni volte al riciclaggio; ma le sue attività politiche principali in perfetta sincronia con la consigliera comunale ex assessore di fiducia della giunta di Sergio Abramo le ha sempre svolte all’interno della società partecipata grazie al ruolo apicale svolto, che gli ha permesso negli anni di somministrare attraverso alcune agenzie di lavoro interinale, sempre le stesse! servizi di pubblica utilità all’interno dei cimiteri, delle scuole, degli autobus, degli uffici comunali ecc. ecc. mandando a lavorare gli amici degli amici… magari sempre appartenenti al cerchio magico e politico di riferimento del momento.

Ma anche facendo effettuare ore di straordinario ad alcuni dipendenti, magari elettori di quel periodo, ore di straordinario retribuito a discapito di altri poco raccomandati, ma soprattutto acquistando il materiale sia per il canile che per le altre attività svolte dalla società sempre dagli stessi fornitori in barba al principio di rotazione. Insomma una vera e propria organizzazione politico-affarista che ha permesso una serie di scalate agli Aloi all’interno del Comune di Catanzaro che ora sta cercando di spostarsi verso gli apparati regionali, ma sempre con gli occhi puntati all’interesse principale – quello del Comune di Catanzaro amministrato dal sindaco Nik Fiorita detto “marmitta” con il quale hanno un legame a doppio filo visto il risaputo rapporto con il principale suggeritore dello stesso sindaco tal Rocco “e i suoi fratelli” ex presidente della società oggi incriminata, il quale negli ultimi mesi è impegnato a “ristrutturare” l’apparato comunale attraverso, per come si apprende da alcuni social-network e soprattutto dagli atti pubblicati sull’albo pretorio del Comune di Catanzaro, la nomina di due nuovi dirigenti in salsa familiare: un certo funzionario proveniente dal provveditorato alle opere pubbliche di Catanzaro e un collega di quest’ultimo ingegnere e collaboratore del proprio studio privato… Ma per oggi l’abbiamo fatta troppo lunga… A presto.