Rapinatori in A2: in 7 minuti hanno fatto più di Occhiuto in… 7 anni!

Calabria, ore 6.30.
L’ora in cui il 90% dei calabresi non distingue ancora il caffè dalla varechina e l’altro 10% sta già per imprecare alla vita con una dedizione quasi olimpica. In questo momento di massima fragilità umana… BOOM. Spunta un commando con un’organizzazione che manco ai tempi d’oro delle Piramidi quando gli egizi si mettevano d’accordo su chi portava i massi e chi portava le frustate.
IL COLPO: UNA COREAOGRAFIA PERFETTA
La banda ha:
> bloccato la A2 (che già di suo non è famosa per scorrere liscia… ma vabbè), > incendiato auto come se fosse la Notte della Taranta però edizione Mad Max, > sparso chiodi con una generosità che i comuni calabresi non hanno manco quando devono spargere il sale d’inverno, > fermato il portavalori > e preso due milioni.
Due milioni. In Calabria due milioni in contanti non li vede neanche il presidente della Regione… figurati un cittadino normale.
L’ultima volta che in Calabria si sono visti due milioni insieme era in un bando europeo: nel file PDF. Perché poi, nella realtà, spariscono misteriosamente prima ancora di uscire dal protocollo. Oggi possiamo dire che i rapinatori dell’A2 in 7 minuti hanno fatto più di Occhiuto in 7 anni. Se lui in 4 anni ha fatto di più che i suoi predecessori in 40 anni, oggi c’è stato qualcuno che – se possibile – li ha superati. Fatti non parole. 
LA SCENA VISTA DAGLI AUTOMOBILISTI
Testimoni ancora in stato confusionale (che tanto è il loro stato naturale percorrendo la Salerno–Reggio) raccontano:
> “Una cosa mai vista.
Precisi, puntuali, sincronizzati…
ho pensato subito: ‘Non può essere la Regione. Troppo competenti’.”
> “Oh, sembravano professionisti veri…
cioè, non come quelli che fanno i progetti per la Calabria, che sembrano farli al bar tra un gratta e vinci e un bitter.”
EFFICIENZA CRIMINALE vs BUROCRAZIA CALABRESE
Il punto è questo:
la banda ha dimostrato in 7 minuti ciò che la Calabria non riesce a dimostrare in 70 anni: ORGANIZZAZIONE. >Nessun ritardo. > Nessuna telefonata al cugino “che sa lui come si fa”. > Nessun modulo da firmare in triplice copia. > Nessuna inaugurazione con nastro tricolore per rubare soldi pubblici con stile istituzionale. E soprattutto: non si sono presentati con un PowerPoint. Già per questo, in Calabria, meriterebbero il Jugàle d’Oro, la medaglia al valore, e la tessera onoraria di qualunque ufficio pubblico dove nessuno lavora ma tutti sanno tutto.
IL POPOLO COMMENTA
Nei bar, tra un cornetto che sembra un pezzo di cartongesso e un cappuccino tiepido, si ascoltano perle come:
“Oh, almeno questi i soldi li hanno presi sul serio. Non come quelli che li prendono per ‘progetti innovativi’ e poi innovano solo il loro conto corrente.”
> “La vera tragedia è che se li beccano, poi la Regione gli offre un ruolo da consulenti per insegnare come si fa a rispettare un cronoprogramma.”
> “Almeno stavolta li hanno presi davvero i soldi. Di solito spariscono senza manco una scenografia decente.”
> “Oh, ‘sti cristiani se li meritano i due milioni… solo per la puntualità. In Calabria non è una dote, è una malattia rara.”
CACCIA AI RESPONSABILI
Le forze dell’ordine stanno ancora setacciando la zona. Giustamente. Professionalmente.
Con tutto il rigore necessario. Anche se, diciamolo… con tutti quei chiodi sulla strada, l’unico modo per andare veloci era diventare una mongolfiera.
LA VERITÀ È UNA SOLA
La rapina è un reato. Ovvio. La legge è legge, e su questo non si discute. Ma, guardando il contesto calabrese, le assurdità quotidiane, gli sprechi, le sparizioni di fondi, i buchi nella sanità, gli appalti che evaporano, gli ospedali che cadono a pezzi, i politici che parlano come se vivessero su Marte… beh… capisci perché la gente stamattina rideva solo a pensarci.
E ALLORA, FINALE COL BOTTO
Sì: la rapina è un reato.
Ma — vista l’organizzazione, la puntualità, l’efficienza, il contesto e la tradizione locale di soldi che spariscono comunque — gli auguri ai ragazzi che hanno fatto questo colpo sono doverosi. Che se li godano di tutto cuore questi soldi, con le loro famiglie, coi loro figli… e con la benedizione di tutti i Calabresi.
 
MEGLIO LORO E NON I POLITICI PARASSITI E ARRAFFONI CHE CI RITROVIAMO!!!
 
Naturalmente, e non per ultimo, un augurio di pronta guarigione a tutti coloro che, a vario titolo, sono stati coinvolti nello spiacevole episodio. PS: ALLA CAZZATA CHE PARTE DEI SOLDI SI SONO BRUCIATI… NON CI CREDE MANCO… LA POLIZIA…