di Manolo Lupo
Oggi è la Giornata Mondiale dei Diritti delle Persone con Disabilità. E mentre scorrono le parole, mentre si riempiono i discorsi e le bacheche, quanti possono davvero dire di avere la coscienza pulita?
Quanti diritti, ogni giorno, vengono negati a chi chiede soltanto di vivere con dignità?
Quanti appelli sono stati lasciati cadere nel silenzio, come se non riguardassero nessuno?
Quante persone restano chiuse in casa, prigioniere delle barriere architettoniche che il mondo continua a ignorare?
Quanti uomini e quante donne con disabilità non hanno mai potuto dimostrare il proprio valore perché nessuno ha dato loro la possibilità di lavorare?
E quanti amministratori e presunti “garanti”, così presenti in campagna elettorale, spariscono subito dopo, lasciando le stesse famiglie a combattere le stesse battaglie di sempre?
Quanti parcheggi riservati vengono occupati ogni giorno da chi, con leggerezza e arroganza, si giustifica con un “un minuto”, “il tempo di prelevare”, o il solito “fatti i cazzi tuoi”?
Oggi, più che mai, questa è anche la giornata delle famiglie.
Di quelle mamme, di quei papà, di quei fratelli e sorelle che sostengono, accompagnano, proteggono.
Famiglie che non si arrendono, che lottano, che amano con una forza che molti non riuscirebbero neanche a immaginare.
Perché senza di loro, troppo spesso, le persone con disabilità sarebbero lasciate sole.
E allora oggi non celebriamo solo una ricorrenza.
Celebriamo il coraggio, la resilienza, la verità di chi vive ogni giorno ciò che gli altri ricordano solo una volta all’anno.









