Sandokan, la Tigre della… Magna Graecia: un kolossal a “controllo pubblico” (ma a portafoglio nostro)

DALLA PAGINA FB CASTRUM CROPALATUM 

Sandokan, la Tigre della Magna Grecia: un kolossal a “controllo pubblico” (ma a portafoglio nostro)

Dimenticate Mompracem e le giungle del Borneo. La geografia salgariana ha subito un aggiornamento sismico: la Tigre della Malesia ha scoperto che il Tirreno ha sfumature più interessanti dell’Oceano Indiano.
↘ Sandokan è in Calabria. E non è venuto a saccheggiare, anzi: il “bottino” glielo abbiamo servito noi su un piatto d’argento.

↘ Un “Acconto” da Capogiro
Per trasformare la nostra costa nel rifugio dei pirati, la macchina organizzativa non ha badato a spese (nostre).
La Calabria Film Commission ha aperto le danze con un acconto di 780.000 euro. Dicasi settecentottantamila euro.
↘ Ma un pirata non si accontenta di due palme. Serve l’atmosfera. Ed ecco altri 560.000 euro per la scenografia. Totale? Siamo ben oltre il milione e trecentomila euro.
E le location? Da urlo. Immaginate Sandokan e la sua Marianna che si lanciano in una romantica galoppata sulla spiaggia di Gizzeria. Speriamo abbiano avvisato i kitesurfisti di scansarsi.
E poi la Baia di Grotticelle a Capo Vaticano, trasformata in covo segreto, e le maestose fortezze di Le Castella.

↘ Il Giallo delle Poltrone: Chi controlla chi?
Qui la trama si infittisce più di un romanzo di Salgari. Ti chiedi giustamente: ma chi guida questo galeone carico di soldi?
Fino a poco fa, la situazione era un vero rompicapo istituzionale.
↘ Al timone Luciano Vigna, un uomo capace di essere ovunque:
Capo di Gabinetto del Presidente Occhiuto (ovvero il braccio destro politico).
E contemporaneamente figura chiave (già Direttore) della Calabria Film Commission.
Un vero “conflitto d’interessi” degno di una sceneggiatura, che ha fatto gridare molti allo scandalo: come può il controllore (Regione) essere anche il controllato (Film Commission) nella stessa persona?

Per placare le acque, c’è stato un recente valzer di nomine: Vigna è stato riconfermato saldo al comando come Capo di Gabinetto in Cittadella, mentre alla Film Commission le carte si sono mischiate con Anton Giulio Grande (stilista prestato al cinema) alla presidenza e, notizia fresca di dicembre 2025, Giampaolo Calabrese come nuovo direttore.

↘ Tutto risolto? Forse. Ma la sensazione che i soldi passino dalla tasca destra alla tasca sinistra dello stesso cappotto rimane forte.
Pubblico o Privato? Il mistero della “Fondazione”
E qui veniamo al tuo dubbio cruciale: cos’è davvero la Calabria Film Commission?
Sulla carta è una Fondazione di diritto privato.
Questo le permette di muoversi agile, fare contratti veloci, scegliere attori e location senza troppa burocrazia.

↘ Ma attenzione al trucco: il “Socio Unico” è la Regione Calabria. È quello che tecnicamente si chiama “Ente di diritto privato a controllo pubblico”.
Traduzione per noi comuni mortali:
La forma è Privata: “Facciamo un po’ come ci pare”.
I Soldi sono Pubblici: “Pagano i cittadini”.

↘ Conclusione: Siamo tutti produttori (a nostra insaputa)
Godiamoci la serie, dunque. Quando vedrete Sandokan scrutare l’orizzonte da Capo Vaticano, sappiate che quello sguardo intenso è rivolto anche al nostro bilancio regionale.
Abbiamo pagato uno degli spot turistici più cari della storia. Speriamo solo che la Tigre della Malesia ci porti i turisti veri, e non solo i like sui social.
Perché alla fine, privato o pubblico che sia, a saldare il conto è sempre Pantalone. O in questo caso, “Pantalone di Calabria”.

In Redazione Castrum Group Net Scribe copywriter c.r.