Catanzaro. Fiorita e la memoria: “Dragone ha ragione su Rotella ma la Città è rimasta indifferente per il Nobel Dulbecco”

DALLA PAGINA FB DI NICOLA FIORITA, SINDACO DI CATANZARO 

PENSIERI DELLA DOMENICA

SU DRAGONE E SU ROTELLA

Tante delle cose più originali e più innovative che si sono realizzate nella nostra città sono in qualche modo legate all’intelligenza e al fiuto di Sergio Dragone, e prima o poi la città dovrà trovare il modo di tributargli il giusto ringraziamento. Anche da lontano Dragone non smette di essere protagonista, a suo modo, del dibattito pubblico cittadino e ora ci richiama, giustamente, a ricordare che tra meno di un mese ricorreranno i venti anni dalla morte del grande Rotella. Ha ragione Dragone quando dice che la città non ha compreso la forza del genio di Rotella e la potenza del suo nome e ha ragione sia quando rivendica di aver avviato una serie di progetti per valorizzare il legame tra la città e Rotella sia quando si rammarica per l’interruzione di questi processi. Le ragioni di questa interruzione non sono facilmente superabili, ma proveremo come amministrazione a ricreare quel contesto armonico che serve per poter riprendere la costruzione di Catanzaro come città di Mimmo Rotella. Intanto lo rassicuro, almeno su alcuni versanti: il grande cartellone verrà riposizionato nei prossimi giorni, il murales verrà adeguatamente manutenuto dalle Poste (che ringrazio) e i vigili multeranno senza sosta gli incivili che ci parcheggiano davanti. Sull’Ikarus, infine, le prime notizie raccolte sono rassicuranti e conto di tornare in settimana sul punto.

UN NOBEL DIMENTICATO

A proposito di memoria. Nei giorni scorsi si è consumata un’altra straordinaria ricorrenza. Giusto 50 anni fa Renato Dulbecco, nato a Catanzaro, veniva insignito del premio Nobel per la Medicina. Ho ricordato questa ricorrenza con un intervento che è passato sostanzialmente inosservato e a cui ha fatto seguito un assordante silenzio da parte della città. Siamo uno strano popolo, pronto ad accapigliarsi per la qualunque e poi indifferente ai propri simboli, alle proprie glorie, alle proprie virtù. L’Italia in 124 anni ha avuto appena 21 premi Nobel. Uno di questi è nato a Catanzaro. Dimenticarselo è un delitto.