Fondazione Terina: regole uguali, trasparenza e rispetto per tutti i lavoratori
Il Codacons sta ricevendo numerose segnalazioni da parte dei lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina onlus in merito ai bandi recentemente pubblicati per la loro ricollocazione presso enti e agenzie sub-regionali.
Da quanto emerge, le procedure non risultano omogenee: variano il numero delle prove selettive, i criteri di valutazione e le tipologie contrattuali applicate, con differenze evidenti tra lavoratori che provengono dalla stessa Fondazione e che attendono da mesi una soluzione stabile e definitiva.
In particolare, viene segnalato che una parte del personale destinato ai Parchi Marini sarebbe inquadrata con un rapporto di lavoro equiparabile a quello dei dipendenti regionali, mentre altri lavoratori della stessa Fondazione verrebbero invece assegnati a enti e agenzie sub-regionali, con condizioni giuridiche e contrattuali differenti.
Si tratta di una circostanza che, se confermata, merita un chiarimento puntuale, perché rischia di determinare una disparità di trattamento tra lavoratori che hanno la medesima origine professionale e che avrebbero dovuto essere ricollocati secondo criteri uniformi e trasparenti.
La legge regionale n. 31 del 7 agosto 2024 prevede il trasferimento e l’inquadramento del personale della Fondazione Terina nel rispetto della normativa vigente. Proprio per questo è fondamentale che le regole siano chiare e uguali per tutti, senza differenze tra enti che possano incidere in modo significativo sul futuro lavorativo delle persone coinvolte.
Il Codacons chiede pertanto alla Regione Calabria e agli enti interessati:
di fornire chiarimenti ufficiali sui criteri adottati nella predisposizione dei bandi;
di valutare una armonizzazione delle procedure selettive, garantendo pari condizioni a tutti i lavoratori coinvolti;
di convocare con urgenza un tavolo tecnico di confronto, per arrivare a una soluzione equa, definitiva e condivisa.
Il Codacons rivolge inoltre un appello alle organizzazioni sindacali, affinché svolgano un ruolo attivo e unitario in una vicenda che riguarda diritti, dignità e futuro lavorativo di decine di persone. In una fase così delicata, è indispensabile che la tutela del lavoro resti al centro del confronto.
Il lavoro non è un favore e la trasparenza non è un’opzione: o le regole valgono per tutti, oppure non valgono per nessuno.









