Vibo. La letterina del sindacoAggarbatuni a Babbo Natale

Letterina del sindacoAggarbatuni a Babbo Natale

di Rocco Tripodi 

Mentre l’Aggarbatuni, in strada, si rivoltava le tasche alla ricerca vana di una MOTIVAZIONE che giustificasse ai cittadini il suo viscerale odio per gli alberi anziani, ho visto scivolare una busta che mi sono precipitato a raccogliere. Il tempo di farlo, e lui mi scompare. Era indirizzata a: “Illustre dott. Babbonatale”. Io mi sono ripromesso di spedirla, ma non prima di averne fatta una fotocopia e, non contenendo richieste scabrose, mi permetto di renderle pubbliche, commentandole  per una più agevole comprensione:

  1. Una SVEGLIA al collo dotata di robusta catena… Che gli scandisca costantemente il tempo che ancora gli rimane in qualità di sindaco.
  2. SCARPONI e STIVALONI… Per affrontare più agevolmente tracciati fangosi e accidentati, le tante volte ancora in cui sarà chiamato da cittadini incazzati a presentarsi anche questo inverno sui cantieri dove lo aspettano, perché i lavori non saranno certamente terminati e pretendono da lui  spiegazioni.
  3. Un’ASSICURAZIONE… Che lo copra e lo assista per le cifre che dovrà risarcire alle probabili tante sfortunate vittime di incidenti che potranno registrarsi ovunque sono stati effettuati lavori cosiddetti di RIGENERAZIONE URBANA con finanziamenti PNRR, che hanno tenuto conto esclusivamente dei vantaggi che ne sarebbero derivati ai progettisti, ai controllori, alle imprese e ai politici vicini a queste categorie e poco o niente della sicurezza dei fruitori.
  4. Una RASTRELLIERA … Dove esporre con mascolina fierezza e fare riposare la sua collezione di motoseghe, affaticate dopo un intenso convulso impiego sul territorio.

Ed una NUOVA MOTOSEGA… Fornita di un appropriato accessorio che gli consenta, presto, di rimodulare, sezionare e rendere presentabile l’attuale giunta. Tutto questo sotto il rassicurante sguardo di ENZO MIRABELLO, politico molto PRESENTE (dice il suo fido NICO CONSOLE), un fine ed esigente esteta, candidato a guadagnare la copertina di VOGUE (dico io). Protetto e guidato dal di lui Occhio rassicurante e compassato, interverrà  massicciamente sulla vecchia giunta con profondi tagli e ricostruzioni di chirurgia estetica rigenerante miracolosa.

  1. Un VOLUMINOSO CAPPOTTONE ATTABBARRATO…Con all’interno un’anima d’acciaio, in particolare doppia in prossimità della schiena.
  2. Un SOMBRERO… Con falde molto larghe, per quanto possibile sobrio, da usare nelle manifestazioni all’aperto, in particolare in luoghi che in un tempo recente ospitavano giardini, viali e piazze alberati, perché  implacabilmente “preso di mira” da stormi di PASSERI della famiglia dei VINDICTAE CUPIDI, oggi classificati col nome di PASSERI SINE DOMO.
  3. La COPPIA di un BUE e un ASINELLO in cartapesta, in posa retta o adagiata… Riprodotti però “nella loro interezza”, da donare al benemerito Ferrisi che ogni anno allestisce, dietro incarico del comune, la capanna con tutti i tradizionali personaggi della natività. Bue e Asinello che sostituirà con le attuali teste mozzate dei due iconici animali che attualmente fanno inquietante capolino alle spalle del Bambinello, come in una scena di un film splatter di infima categoria. Avrà  lui stesso cura di riportarle sul set di “IL PADRINO”, da dove probabilmente erano state prese in prestito.

 8.Un CAPOANTIBAGNO… Che supporti l’attuale CAPOGABINETTO del sindaco che non ha brillato come suggeritore, in particolare nella gestione dei cantieri e del verde pubblico, dove invece sono stati influenti e decisivi la RUP e i due Agronomi che si sono assunti ruoli, prerogative e responsabilità del sindaco, che certamente permetteranno loro di trascorrere  un sereno, felice e  ricco natale. Al capogabinetto va riconosciuto a parziale discolpa, di essere stato vittima di continue interruzioni che lo costringevano a lunghe improduttive seppur rumorose sedute private.

  1. SQUADRE DI SELETTORI ARMATI DITRAPPOLE...per RECLUDERE le tante dame che, in contesti che loro credono glamour ed esclusivi, si espongono con addosso quelli che un tempo furono gli abiti naturali di volpi, cincillà e visoni, uccisi e poi “spogliati”. Dame che spesso, fino a qualche decennio fa, con i consimili di quelle povere bestie condividevano dimore, frequentazioni, attitudini e comportamenti, odori e sapori e travagli. Spesso un coacervo di umani arricchiti, spocchiosi e zotici che cercano così di camuffare la loro profonda  miseria intellettuale e la loro sensibilità atrofizzata. Oggi, anche per queste persone, con l’apertura del teatro, viene messo a disposizione un palcoscenico nuovo dove interagire, diverso da quello quotidiano a cui sono usi fatto di fiction, talentshow, telenovele, grandi fratelli, soap opera ed altri simili “ristori per la mente”, di cui ne fanno acritico indifferenziato nutrimento, inseguendo una illusoria emancipazione e un sempre più compromesso riscatto. A tutti questi auguro che sappiano approfittare dell’apertura del nuovo spazio che genera e raccoglie cultura e conoscenza, non per prendersi la scena da protagonisti in un primo atto della “fiera trash e paesana della vanità” o se preferite della “vacuità”, ma per sperimentare una diversa occasione di arricchimento non solo culturale e sensitivo ma anche interiore. Ma, se in futuro il livello della programmazione sarà di qualità, sono certo che il teatro intercettera’, comunque, l’interesse di tanti. Se poi i SELETTORI riuscissero anche  nel loro naturale impiego, che è quello di RECLUDERE i cinghiali che in libertà frequentano le strade cittadine (non facendo, in verità, più danni di alcuni cani, i cui padroni andrebbero abbattuti), farebbero cosa giusta, curando però di non  confonderli con qualche politico locale che degli ungulati potrebbe averne le sembianze.
  2. LA STATUETTA DELL’AGGARBATUNI...Sulle bancarelle di San Gregorio Armeno a Napoli, con la fascia tricolore, con lo spumante in mano, che festeggia il Natale 2028.

 11.TANTO CARBONE… A chi scrive maldicenze, rimproveri e cattiverie sul suo operato di sindaco.

ZIPPULI, HIAUNI, STRUFFULI E TURRUNA, invece, a chi lo alliscia, lo pettina e lo improfuma. Per questi ultimi, è  utile ricordare, al simpatico vecchio che ancora ha il coraggio di mostrarsi vestito di rosso, che alla slitta va attaccato un grosso capiente rimorchio.

Qui finisce la letterina del sindacoAGGARBATUNI.

Io l’ultima lettera a Babbo Natale, invece, l’ho scritta quando, bambino, abitavo a Filadelfia. In realtà si trattava di un biglietto a Lui indirizzato, appuntato ad un calzettone con su scritto  “Ciucciami il calzino!”. Questo perché ero indispettito con lui in quanto l’anno prima si mostrò indecentemente avaro, e perciò pensai con il biglietto,  di RAMPOGNARLO a dovere.

Bene, l’indomani al posto del biglietto trovammo la lettera di trasferimento di mio padre, ahimè, a Vibo. Sappiate quindi che Babbo Natale è buono buono sì, ma è permaloso e vendicativo.