“Cosenza, ancora una volta la vigilia di Natale ha trasformato la città in una bolgia priva di regole”

dalla pagina FB di Gianfranco Celestino

COSENZA – Ancora una volta la vigilia di Natale, è stata l’occasione per vedere la città trasformarsi in una bolgia totale priva di ogni regola. Sebbene sia ormai una consuetudine da quando l’illuminato ex sindaco ebbe l’infelice idea di rendere Cosenza un enorme locale di ristorazione a cielo aperto, c’è da segnalare che quest’anno la situazione sembra essere totalmente degenerata.
Il numero di ragazzini in totale crisi alcolica, spesso minorenni, è decisamente aumentato. Così come gli interventi delle autoambulanze per andare a soccorrere chi crollava per la strada in una pozza di vomito e urine.

C’è da segnalare che i tanto amati locali, in molti casi impedivano l’accesso ai servizi igienici, paventando la mancanza d’acqua e costringendo i malcapitati ad espletare le loro funzioni corporali per strada, in mezzo a vicoli, auto e, in alcuni casi, ignari passanti.
Viene da chiedersi se è questo il modello di sviluppo economico che Cosenza vuole seguire, diventando in occasione delle vigilie (perché tutto questo si ripeterà il 31), un distributore di alcolici per chiunque desideri sballarsi in pieno centro, con tanto di risse e percosse tra ubriachi.

Tuttavia, se è questa la linea tracciata, così come sembra, che almeno si organizzi la città per fare fronte a questa invasione incontrollata. Ad iniziare dai controlli fatti realmente e non con le auto di servizio a passeggio per le strade. Inoltre visto lo schifo che il giorno dopo i residenti devono sopportare, che si installino bagni chimici per permettere a chi ne ha bisogno di liberarsi tranquillamente.
Infine, si è capito che movida, traffico e shopping, non possono convivere senza creare forti disagi alla comunità e pertanto una soluzione va trovata, o ancora no?
Che si decide di fare? Si chiude l’accesso al centro alle auto dei non residenti oppure si preferisce continuare a voltarsi dall’altra parte e fare finta di nulla.
Perché a Natale siamo tutti più buoni, non è vero?