Cassano, il solito copione di Papasso: dirigere l’orchestra da fuori e tentare di rimettere le mani sul Comune

Cassano, il solito copione di Papasso: dirigere l’orchestra da fuori e tentare di rimettere le mani sul Comune

CASSANO – Oggi 30 dicembre mentre scriviamo sta andando in scena l’ultimo Consiglio comunale dell’anno. Tra i punti all’ordine del giorno, un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali che fanno riferimento, neanche troppo velatamente, a Papasso.

Perché diciamolo chiaramente: anche se il capo formale della minoranza dovrebbe essere la Gaudiano – politicamente già squalificata prima ancora di perdere le elezioni e palesemente inadatta a ricoprire quel ruolo – è Papasso a dirigere l’orchestra. Lui non siede in Consiglio, ma decide tempi, temi e attacchi. Un classico.

Il tema caldo sarà ancora una volta il Comando della Polizia Municipale, e vale la pena ripercorrere un po’ di storia, quella vera, che qualcuno oggi fa finta di dimenticare. Quando Papasso era sindaco, scelse come comandante dei vigili l’architetto Annamaria Aiello: una figura a lui politicamente vicinissima, ma totalmente estranea al corpo della Polizia Municipale.

Mai vigile urbano, mai indossata una divisa, nessuna esperienza operativa, nessuna conoscenza pratica del ruolo: non del traffico, non dell’uso delle armi, non della gestione di un corpo di polizia locale. Eppure, nonostante contestazioni e dubbi sulla legittimità della scelta, Papasso andò avanti imperterrito.

E non solo: nominò anche Marcello Papasso come vicecomandante, uomo da anni nel corpo dei vigili. Una scelta allora ritenuta “normale”. Oggi, però, improvvisamente, quelle stesse persone gridano allo scandalo. Con l’arrivo del sindaco Iacobini, il comandante viene cambiato e viene nominato Fioravante Veneziano: vigile urbano di carriera, laureato in giurisprudenza, interno al corpo, con tutti i requisiti formali e sostanziali per ricoprire l’incarico.

Al netto delle opinioni personali, parliamo finalmente di una figura idonea, coerente e tecnicamente adeguata, sicuramente più in linea con il ruolo rispetto a chi, in passato, non aveva mai fatto nemmeno un giorno da vigile. Eppure i consiglieri di Papasso contestano tutto: il comandante, il vicecomandante, perfino la conferma della stessa figura che loro stessi avevano nominato.

Qui non si tratta più di merito, ma di accanimento politico. Perché quando si arriva a criticare persino le proprie scelte passate, significa che l’obiettivo non è amministrare, ma colpire. E il motivo è evidente: alle elezioni di maggio 2025 qualcuno, da quella parte, non ha obbedito, non ha votato come “doveva”. E questo, per Papasso, è imperdonabile.

Il vero nodo, infatti, è un altro. Dietro l’attacco al comandante Veneziano si intravede chiaramente la pressione per fare spazio a Rossella Iuele, vincitrice di un concorso più che chiacchierato: prima con Gallo, poi critica feroce di Papasso sui palchi, poi improvvisamente candidata con Papasso, assessore, e infine vincitrice di concorso. Una coincidenza? A Cassano ne abbiamo viste troppe per crederci ancora.

Il disegno è chiaro: delegittimare l’attuale comandante per rimettere uomini e donne “fidati” nei posti chiave e tornare a comandare il Comune da dietro le quinte. Ma Papasso, su concorsi e gestione del personale, farebbe bene ad abbassare i toni.

A Cassano ha perso le elezioni. A Cosenza, dove tra i vincitori dei concorsi figura anche suo figlio e dove governa un sindaco politicamente a lui molto vicino, Franz Caruso rischia seriamente di perderle. La stagione in cui si decideva tutto nei corridoi, tra pressioni e fedeltà personali, è finita. Cassano ha scelto di voltare pagina. E ogni tentativo di tornare indietro verrà smascherato, senza sconti.