Ti ritiri tu? Tari tari ti!
Siamo arrivati alla frutta o poco ci manca! Se si potesse buttare dalla finestra, in ossequio all’ancestrale rito di passaggio dal vecchio al nuovo anno, l’intera classe politica nazionale, sarebbero in tanti a replicare la scena cult di uno degli interminabili episodi inerenti alle vicissitudini del ragioniere più sfigato del grande schermo, scaraventando in strada bulimici tromboni impegnati da tempo immemore a furoreggiare nel gioco delle parti che offende la memoria di chi ha dato la vita per permetterci di riempirci la bocca con la parola democrazia.
È ormai chiaro che ci troviamo difronte a un palese tentativo di destabilizzare l’ordine precostituito, strizzando l’occhio a forme di totalitarismo che non prevedono alcuna risposta democraticamente plausibile, pena il randellamento fisico e morale dei non allineati alla nuova forma di governo assurta agli onori della cronaca per incoronazione dal basso o meglio dall’infimo strato sociale che va a braccetto con i parvenu da milioni di follower.
E la recente approvazione della riforma con la quale si è inteso procedere nell’applicazione di (in)opportuni correttivi all’azione di vigilanza e controllo della Corte dei conti, non fa altro che avvicinarci pericolosamente ai sultanati dove il dio denaro costruisce stadi, piste di formula 1 e mega città nello sconfinato nulla del deserto, dimenticandosi nell’immediatezza di chi ha contribuito con il duro lavoro, financo rimettendoci la propria vita, alla realizzazione di cotanto splendore fittizio.
La palla passa ora al Presidente della Repubblica che, se non dovesse respingere il provvedimento, dovrà ordinarne la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale et voilà dopo 15 gg il gioco sarà completato: liberi tutti, con buona pace dei cittadini che resteranno con il cerino in mano a segnalare condotte che rasentano il danno erariale, il quale ove dovesse essere confermato dall’autorità competente nei limiti restrittivamente delimitati dall’azione riformatrice della colpa grave, finirebbe per generare una sanzione non superiore al 30% del danno accertato e comunque ammontante a due annualità dello stipendio del funzionario pubblico riconosciuto colpevole di averlo cagionato. Game, Set, Match!
Per mettere a terra quanto appena descritto, ricorrendo all’espressione tanto cara ai fanatici del fare, casca a fagiolo la notizia fatta trapelare da alcune testate giornalistiche prettamente locali che in una nota cittadina della Presila cosentina, per la precisione Acri, le salatissime tariffe della Tari relative all’anno 2025 siano state dichiarate inapplicabili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a causa della tardiva pubblicazione della relativa delibera approvata nel dicembre del 2024, ma inspiegabilmente trasmessa telematicamente, tramite la piattaforma dedicata agli enti pubblici denominata Portale del Federalismo Fiscale, oltre il perentorio termine del 14/10 (art. 13, comma 15-ter, del D. L. n. 201 del 2011 e ss.mm.ii.) propedeutico alla pubblicazione sul sito ministeriale finanze.gov.it entro e non oltre il 28/10, pena l’inefficacia della delibera e l’inapplicabilità delle tariffe approvate che verrebbero sostituite da quelle precedentemente in vigore, secondo il principio della tacita conferma della delibera vigente.
Peccato che la perentorietà del termine sia stata già vanificata dal legislatore nel 2023 e nel 2024, posponendolo al 30/11 proprio per consentire, alle amministrazioni recalcitranti incappate nel meccanismo della pubblicazione tardiva, di evitare l’inapplicabilità delle tariffe che nel caso di aumenti corposi rispetto all’anno precedente e comunque ritenuti necessari per espletare correttamente il servizio della raccolta dei rifiuti, può determinare un sostanzioso ammanco per le casse comunali che l’Ente dovrà eventualmente e autonomamente coprire per la quota non dovuta dai cittadini accortisi dell’errore di fatturazione, provvedendo al ricalcolo delle fatture e al rimborso per coloro i quali avessero già pagato quanto erroneamente attribuitogli. A tal proposito, gioverebbe consultare una recente sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la regione Campania, al seguente link
https://mirapa.it/wp-content/uploads/2025/11/ECLI_IT_CONT_2025_325SGCAM.pdf
I coraggiosi cittadini che si sono prestati al supplizio di seguire, in presenza o da remoto, il consiglio comunale tenutosi lo scorso 27/12, hanno finalmente potuto apprendere dalla voce del Sindaco le prime conferme su quanto semplicemente spiegato sulle pagine online delle testate giornalistiche locali, o almeno su quelle che danno ancora un senso al concetto di informazione e non si sono trincerate nella metodica riproposizione di rubriche stantie e comunicati stampa passati di mano come gli uomini della famosa Bocca di Rosa novellata in musica dall’immortale cantautore genovese ai più noto con l’appellativo Faber, attribuitogli per la predilezione mostrata verso le matite e i pastelli di una nota casa tedesca dedita alla produzione di articoli per la cancelleria, nonché per la gradevolezza fonetica della trasposizione del nome proprio nettamente in contrasto con la traduzione ligure Fabriçio, chiaramente contaminata dalle influenze del portoghese brasiliano.
Del resto, il coraggio editoriale è dote esclusiva di chi già lo possiede e difficilmente lo si acquisisce affidandosi alle interpretazioni spicciole di fallibili suggeritori.
E incauti suggeritori potrebbero aver spinto un ardito consigliere ad appropriarsi della semplice spiegazione reperita sulla rete, per brillare di luce riflessa spacciandola per propria, dopo aver vagheggiato sempre sulla rete e sul tema della Tari unitamente ad altrettanti colleghi tronfi di aver individuato unicamente la possibilità di cavalcare l’onda del disappunto per gli aumenti ritenuti ingiustificati, comunque risalenti al dicembre del 2024 e facilmente riscontrabili, insieme alle motivazioni addotte in premessa al documento approvato, recuperando la relativa delibera.
La delibera, già! Trascorsi i canonici 15 gg dall’affissione sull’albo pretorio comunale, restano almeno due strumenti per farla riaffiorare: l’accesso agli atti, criticatissimo da chi avverte il fiato sul collo di una semplicissima pratica a beneficio dei cittadini come se a firmare la richiesta fosse stato Guglielmo da Baskerville e il sito ministeriale finanze.gov.it, dove non serve aver frequentato la Bocconi di Milano o la Normale di Pisa per accedere alle delibere dei comuni italiani, atteso che per alcune risulta quantomeno necessario per determinare l’importo da pagare in regime di autoliquidazione (IMU). Evidentemente così non è per la stragrande maggioranza dei cittadini che ancora ragionano con l’assunto tanto caro ai nostri nonni “ma la tv non l’ha detto!”, per cui deve esserci sempre il Masaniello di turno che sobilla le folle e le scaglia contro il potere tiranno. Dissolvenza!
Le (poche) speranze di non dover eventualmente ricorrere alla sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti, per quantificare l’ipotetico danno arrecato alle finanze comunali, parrebbero al momento fiduciosamente riposte in primis in un esborso inferiore (!) a quanto preventivato nel 2024 per la copertura del servizio relativo alla Raccolta dei rifiuti espletato nell’anno 2025, a seguire in una proposta di emendamento alla manovra finanziaria avanzata dall’Anci, per sanare il vulnus di alcune amministrazioni che sono incappate nell’errore già sanato per due volte negli scorsi anni, nella quale non crede nemmeno la stessa Associazione avendola posizionata al punto 30 di un elenco (in calce allegato) che ne prevede soltanto 16 come fondamentali e prioritarie contrassegnandole con un asterisco e, infine, alla riforma della Corte dei conti appena approvata che, come già sottolineato in precedenza, rimodula il campo di applicazione del danno erariale assoggettandolo a delle sfumature relative alla modulazione della colpa grave.
Ci sarebbe anche un intervento tampone della Regione Calabria per attenuare l’impatto dell’aumento delle tariffe della Tari a causa degli extra costi per lo smaltimento dei rifiuti, ma in questo caso rischiamo di “travasare” (dall’illuminata citazione forbita, attinta dall’interessantissimo dibattito in aula!) l’intento dell’istituzione regionale, prendendo, mai espressione fu più calzante, fischi per fiaschi…
Per quanto invece riguarda l’astuto consigliere “copia e incolla”, la nuova missione diventa quella di approfondire, negli uffici del Protocollo, la questione notifica atti tramite deposito presso la casa comunale, dove potrà ammirare due armadi pieni di atti maldestramente depositati nel suddetto ufficio da incaricati alla consegna presso la residenza dei contribuenti destinatari degli stessi atti, per i quali non sono state completate le operazioni previste dall’art. 140 del cpc con conseguente nullità della notifica stessa.
Per i più coraggiosi, invece, l’appuntamento è fissato a partire dalle ore 9.00 di questa mattina per la diretta dei lavori del consiglio comunale di Acri (CS) o in seconda convocazione dalle ore 10.00 del 31/12, al seguente link https://www.youtube.com/channel/UCEFd-m34HzUveU1myzkPZ2A
Documento Anci https://www.anci.it/wp-content/uploads/2025/10/proposte-emendamenti-ANCI-ddl-bilancio-2026.pdf
Giuseppe Donato









