La “banda dei Jeeg Robot” colpisce ancora: anche a San Marco Argentano hanno rubato il Postamat

In poco più di una settimana, si registra il quarto furto ai danni di uno sportello Postamat in provincia di Cosenza. Dopo Cassano, Santa Maria del Cedro e Laino Borgo questa volta è toccato a San Marco Argentano, nel piazzale di fronte allo scalo ferroviario, frequentato anche come parcheggio e fermata degli autobus della Valle dell’Esaro. Lo sportello Postamat è stato asportato durante la notte dopo che i banditi lo hanno fatto saltare in aria con un potente esplosivo svegliando di soprassalto i residentii, che hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. Sul luogo sono intervenute le pattuglie della Compagnia dei carabinieri di San Marco Argentano e sono partite le indagini. L’episodio è certamente collegato a furti analoghi avvenuti nei giorni scorsi a Lauropoli di Cassano allo Ionio, Santa Maria del Cedro e Laino Borgo, lasciando ipotizzare l’azione di una banda organizzata specializzata nel saccheggio di sportelli automatici, approfittando anche del periodo natalizio caratterizzato da maggiore disponibilità di contante. La chiamano già “la banda dei Jeeg Robot” sulla scia del celebre film di Mainetti nel quale il protagonista interpretato da Claudio Santamaria aveva superpoteri e sradicava… bancomat. Di seguito, i dettagli. 

In provincia di Cosenza siamo al quarto assalto con esplosivo ai Postamat. Prima a Cassano, poi a Santa Maria del Cedro, quindi a Laino Borgo e infine a San Marco Argentano, un gruppo di criminali ha messo a segno quattro colpi molto audaci che hanno messo kappaò le forze dell’ordine, evidentemente incapaci di fermare i banditi. Abbiamo già cercato di dare una mano agli inquirenti, invitandoli a fare un censimento dei Postamat di ultima generazione installati più o meno recentemente da Poste Italiane attraverso la campagna “dieci impegni” soprattutto per i piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti. Oggi tuttavia non possiamo fare a meno di aggiungere anche un elemento “cinematografico” che del resto è sotto gli occhi di tutti.

Questi bancomat sradicati riportano inevitabilmente alla mente le scene di Lo chiamavano Jeeg Robot, film uscito nelle sale cinematografiche nel 2015 e anticipato da un video messo ad arte su YouTube nel quale uno degli attori protagonisti (Claudio Santamaria) con i poteri appena acquisiti dopo essere scappato nel Tevere ed essere finito in un bidone contenente scorie, acquisisce super poteri che gli permetteranno poi di sradicate un bancomat con la sola forza delle braccia.

 

Nel film Claudio Santamaria interpreta il ruolo di Enzo Ceccotti, piccolo criminale romano di borgata. un bel giorno, nel tentativo di sfuggire alla polizia che gli sta alle calcagna, finisce nel Tevere, dove s’imbatte in una sostanza radioattiva che gli regalerà una forza smisurata, rendendolo capace di sradicare un bancomat e di portarselo a casa, sotto braccio, come fosse un filone di pane. È evidente che non salverà l’umanità da pestilenze o attacchi alieni, ma non per questo sarà meno super, «perché di eroi, oggi, abbiamo bisogno tutti». Parola di Gabriele Mainetti, regista del film.

 

Classe 1976, Gabriele Mainetti ha girato (e scritto, con Nicola Guaglianone e Roberto Marchionne in arte Menotti) un film stupefacente. In anteprima alla Festa di Roma, gli è valso come migliore esordio italiano da parecchi anni a questa parte, esportabile all’istante. Con l’aggiunta, com’è giusto che sia, di una “compagna”. Perché se Ceccotti/Santamaria diventa un supereroe nel film lo deve soprattutto a una donna molto fragile e un po’ matta, Alessia (Ilenia Pastorelli, attrice che successivamente diventerà “famosa” anche perché molto brava) che in lui vedrà l’Hiroshi dal cui mito non si è mai riuscita ad affrancare.

 

Dalla finzione cinematografica alla realtà cambia il modus operandi ma non il “bottino”, con le diverse bande di replicanti che, oltre alle rapine, pianificava e metteva in atto le cosiddette “spaccate” a danno delle banche o delle Poste utilizzando, invece dei superpoteri di “Enzo” o dei carroattrezzi provento di furto come “ariete” oppure, come in provincia di Cosenza, gli esplosivi che evidentemente sono più affidabili delle “spaccate”. E in entrambi i casi… auto veloci per la fuga. Intanto, però, in tutti questi anni Ceccotti/Santamaria è stato immediatamente issato al ruolo di un Robin Hood dei giorni nostri, effigiato sui murales dai writers del suo quartiere come fosse un ladro buono pronto a rubare per donare ai meno ricchi… E’ la società dello spettacolo, bellezza…