Nella tarda mattinata di oggi si è appreso che il ristorante “Flora” sul lungomare di Paola è stato parzialmente dissequestrato e più precisamente nella parte riservata al ristorante. Secondo quanto si apprende il provvedimento è stato firmato dal sostituto procuratore Maria Porcelli, che ha accolto il ricorso dell’avvocato Paolo Perrone in rappresentanza della famiglia Fiorito. Se ne deduce, quindi, che il procuratore che… non deve chiedere mai, al secolo Domenico Fiordalisi, ha preso almeno… un mezzo abbaglio. Del resto, il sequestro avvenuto la vigilia di Natale aveva lasciato più di una perplessità non solo per i tempi ma anche per le modalità. L’avvocato Perrone aveva sottolineato con forza che la sala ristorante non c’entrava niente con presunti lavori in corso e alla fine ha avuto ragione.
Di conseguenza, viene consentita la riapertura della sala ristorante e della circostante area di corte. Una decisione che segna un passaggio rilevante non solo per i titolari dell’attività, ma anche per il tessuto economico e sociale della città, da sempre legato alle sue realtà produttive più radicate come quella del ristorante Flora. Sulle questioni che hanno determinato il sequestro e su che cosa ci sia dietro, ritorneremo presto. Per il momento è giusto festeggiare la riapertura del locale. Sui social Samuel Giovanni Fiorito ha commentato così: “Avere al nostro fianco tanta esperienza e determinazione ci ha portato oggi al raggiungimento di un primo traguardo. La nostra vicenda si sta evolvendo grazie a Paolo Perrone che dal 24 dicembre non si è mai fermato per darci la possibilità di fare il nostro lavoro. Buona vigilia A tutti e grazie per averci sostenuto con i vostri messaggi”.









