Il bilancio è ancora provvisorio. Ma cominciano ad arrivare le prime notizie certe sulle vittime del forte terremoto che ha sconvolto il Centro Italia questa notte. Alle 10 sono almeno 21 i morti provocati dal sisma.
Almeno sei vittime ad Accumoli
«Ci saranno almeno sei vittime. Ci sono anche due bambini piccoli», conferma Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, paese del Reatino epicentro della scossa. «Una persona – conteggia il sindaco – è stata estratta morta dalle macerie questa notte. Poi c’è una famiglia di quattro persone sotto una casa crollata, e qui purtroppo ci sono due bambini piccoli. Inoltre c’è un altro disperso. Mi auguro che i fatti mi smentiscano».
Amatrice, cinque morti. Il sindaco: “È un macello”
Due cadaveri sono stati estratti dalle macerie ad Amatrice. «È un dramma, ci sono dei morti», conferma il sindaco Sergio Pirozzi. Amatrice è uno dei paesi in provincia di Rieti a venti minuti di auto da Accumoli. Altre tre persone sono morte nel crollo parziale di una casa, dice il sacerdote Fabio Gammarota, che collabora ai soccorsi. I tre si aggiungono ad altri due morti estratti all’alba in una vicina zona del paese. I soccorritori poco fa hanno salvato un uomo tra le macerie di una casa completamente distrutta a Viale Francesco Grifoni, in pieno centro storico di Amatrice. Nello stesso fabbricato distrutto ci sarebbero altre sei persone che si sta tentando di recuperare, ma non si sa se sono vive o meno.
Dieci morti a Pescara del Tronto
Sono 10 le vittime del terremoto a Pescara del Tronto (Ascoli Piceno): otto nella frazione e due in case sparse del circondario. Lo ha appreso l’ANSA dalla Protezione civile regionale. Venti i feriti, in codice “giallo” e “rosso”, trasportati nell’ospedale di Ascoli Piceno da tutta la zona terremotata.
“Pescara del Tronto è unico blocco di macerie”
«Un unico blocco di macerie sulla strada, si scava». Questo quello che si vede all’arrivo a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, vicina all’epicentro, pochi chilometri prima di Accumoli, provenendo dalla Ss4. «Siamo costretti a lasciare l’ auto e a proseguire a piedi – dice la reporter dell’ANSA – la gente piange mentre cammina e si avvia verso il paese».