‘Ndrangheta e usura: fissata per domani l’udienza davanti al TDL per Ciccio Modesto

E’ stata fissata per la giornata di domani, martedì 13 settembre l’udienza davanti al Tribunale della Libertà a carico del calciatore Modesto.

Ciccio Modesto, come si sa, è stato coinvolto in una brutta vicenda di usura durante una operazione di polizia portava avanti dalla DDA di Catanzaro che ha coinvolto 14 persone, tutte arrestate nella mattina del 30 agosto.

Ad accusare Modesto e gli altri un pentito a convenienza della peggiore specie: Roberto Calabrese Violetta. Una vecchio strozzino che mai si è fatto scrupolo, nella sua lunga carriera di cravattaro, di  strozzare padri di famiglia e pensionati fino alla rovina.

Un vigliacco che, vista la maliparata, non ha perso tempo, pur di salvarsi, ad accusare questo e quello. Giova ricordare che questo lurido strozzino pentito solo per convenienza, nonostante fosse già stato ammesso al programma di protezione, ha continuato tranquillamente ad esercitare la sua turpe attività.

Tant’è che gli stessi magistrati, che non si fidano di lui, lo avevano messo sotto controllo scoprendo che continuava a chiamare e ad intimidire le sue vittime. Lo sporco strozzino pentito che non si è fatto scrupolo, quando era tutto malavita e onore, di picchiare una anziana donna per via di un prestito non restituito da suo figlio, costringendola a versargli in più riprese la pensione, dal sicuro del suo luogo di protezione ha continuato a strozzare a più non posso le sue vittime.

calabrese8 Dopo essersi procurato una scheda “vergine” telefonava alle sue vittime, così come hanno appurato i pm antimafia, dicendo loro che se non avessero versato quanto a lui dovuto si sarebbe inventato reati su di loro inguaiandoli con la procura. Dunque, sebbene collaborasse con la Giustizia, non ha mai smesso di ricattare le sue vittime, e ad usare metodi mafiosi per estorcere denaro. E questo episodio dimostra, senza ombra di dubbio, che le sue dichiarazioni non sono veritiere né genuine, ma bensì guidate dalla vendetta e dal risentimento verso le sue “vittime”.

E’ chiaro che lo strozzino pentito a convenienza è uno che parla e dice ciò che gli conviene.

E’ tutto finalizzato ai suoi interessi, e qui lo scrivo, e a quelli di qualche magistrato in “cerca di gloria”. Strano modo di intendere le dichiarazioni dei pentiti quello usato dalla DDA di Catanzaro: quando parlano di politici non sono attendibili, quando parlano di malandrini e di Ciccio Modesto diventano, nonostante continuino a commettere reati, attendibili.

A tutto questo risponde Ciccio Modesto attraverso il suo avvocato che ha presentato documentazione ai pm antimafia, in cui è chiaro ed evidente che le chiamate in “correità” fatte dallo strozzino pentito a convenienza, sono “frutto” di una vendetta. Infatti Ciccio Modesto aveva più volte denunciato questo lurido strozzino per truffa e calunnia.

Questa la dichiarazione dell’avvocato Sulla che difende Ciccio Modesto pubblicata da Calciomercato.it.

“Il ragazzo è distrutto, gli viene contestato un solo episodio risalente al 2005 di cui lui non era assolutamente a conoscenza e tutto da dimostrare. Anche perché le accuse si basano sulle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che Modesto ha più volte denunciato dal 2013 per truffa, appropriazione indebita, calunnia.

Tutti documenti che produrremo al riesame. Svolgo questo mestiere da tanti anni, ma ad oggi ancora non riesco a capire perché hanno emesso questa misura cautelare nei confronti di Modesto. Francesco è una persona perbene, un ragazzo tranquillo.

Tra le altre cose, non ha mai vissuto a Cosenza e per pochi giorni all’anno ritornava per fare visita ai parenti della moglie. Ma basterebbe anche ragionare solo logicamente: il ragazzo, che all’epoca dei fatti contestati aveva 21 anni, guadagnava già somme importanti con il suo contratto da calciatore professionista. Che bisogno aveva di commettere questo reato che gli viene contestato?”

A Ciccio Modesto facciamo gli auguri di una pronta Libertà, e ai giudici del riesame chiediamo di essere sereni e scrupolosi nel valutare questo “episodio” che, viste le “qualità del dichiarante”, è senza ombra di dubbio frutto di una vendetta di questo essere immondo.