La Boschi a Melito: “Abbattere il muro del silenzio”

“Abbattere il “muro del silenzio” perchè “sono coloro che compiono atti di violenza a doversi vergognare e non chi la subisce. C’è stato un grande lavoro dell’autorità giudiziaria e delle forze dell’ordine per far emergere questa vicenda, ma credo sia importante il lavoro che comincia oggi sull’educazione soprattutto al rispetto, alla parità di genere, al rispetto delle donne e al contrasto di ogni forma di discriminazione e di violenza, che comincia dalle famiglie e dalla scuola soprattutto”.

Lo ha detto la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, che si è recata a Reggio Calabria per incontrare il prefetto, le associazioni, le forze dell’ordine e fare luce sulla vicenda della ragazzina stuprata per ann da un gruppo di otto uomini, a Melito Porto Salvo, vicino Reggio Calabria.

“Noi – ha aggiunto Boschi – abbiamo preso un impegno a finanziare e a poter riaprire prima possibile nel liceo dove studiava ‘Maddalena’ il centro di ascolto, e per accompagnare le vittime per ricominciare ad avere una vita normale”.

“Credo sia stato importante – ha detto la Boschi – cercare anche di impostare il lavoro che deve riguardare più in generale casi analoghi, per evitare che si possa ripetere e soprattutto perchè ci sono purtroppo altre Maddalene e altri casi di violenza e di maltrattamenti che non hanno il coraggio di denunciarli.

Credo sia importante – ha concluso la ministra – dare un segnale forte e rompere il muro del silenzio perchè chi è vittima di violenza sappia che non deve vergognarsi. Devono vergognarsi coloro che compiono atti di violenza”.