“Non sono emersi al momento elementi tali per far ritenere lo sposo direttamente imparentato con elementi dei clan di Nicotera, né sono emerse ipotesi di reato aggravate dalle modalità o finalità mafiose“.
Lo ha detto all’agenzia Agi il procuratore facente funzioni di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni.
Dalle indagini fatte tra gli invitati è invece emerso che il nome del padre del ragazzo risulta negli atti dell’inchiesta “Dinasty” contro il clan Mancuso, risalente al 2003, per delle frequentazioni annotate dai Carabinieri con il boss Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”.
Mentre il nonno omonimo dello sposo, nel 2015, sarebbe stato sottoposto agli arresti domiciliari per una pena definitiva di 11 mesi per illecita coltivazione di 113 piante di marijuana.
Secondo il magistrato, però, è troppo poco per una trasmissione degli atti alla Dda di Catanzaro.
L’inchiesta mira infatti a far luce sull’atterraggio, non autorizzato, del velivolo in piazza, atteso che l’elicottero aveva chiesto solo il permesso per il decollo dal campo sportivo di Nicotera alle isole Eolie.