Omicidio avvocato Pagliuso, parla la sorella: “L’hanno voluto silenziare”

Antonella Pagliuso, sorella dell’avvocato Francesco Pagliuso, assassinato il 10 agosto scorso a Lamezia Terme in un agguato mafioso,  ha rilasciato un’intervista al sito “Il Lametino” che offre spunti interessanti di riflessione.

“Io non so chi ha ucciso mio fratello – ha detto tra l’altro Antonella Pagliuso -, quello che so, e che ho già detto, è che qualcuno l’ha voluto silenziare. Non posso e non voglio pensare che sia per quello. Bisogna essere liberi di fare il proprio lavoro secondo le regole della legalità e lui sacrificava la propria vita al lavoro. L’hanno voluto silenziare ma si può morire a testa alta. E lui l’ha fatto. Ognuno di noi può e deve proteggere la sacralità di questa professione. Perché questa non è una professione qualunque. Abbiamo un giuramento e bisogna sempre tenerlo a mente, altrimenti quel giuramento non ha alcun senso”.

Nell’immediatezza dell’omicidio, Antonella Pagliuso aveva dichiarato: “Voglio guardare in faccia l’assassino di mio fratello” e aveva sottolineato che “chi non accetta compromessi è in pericolo”. Oggi sono passati quasi due mesi ma l’amarezza è rimasta intatta.

“La vendetta – ha dichiarato Antonella Pagliuso a “Il Lametino” – non fa parte del mio pensiero e sì voglio giustizia ma per Francesco che in quella Giustizia tanto credeva. Non sarà una condanna a riportarmelo in vita né sapere che chi lo ha ucciso pagherà che mi toglieranno questo peso. Quando saprò chi lo ha ucciso me lo avranno ammazzato due volte. Come ho detto voglio giustizia perché lui ci credeva fortemente. La giustizia è rappresentata da una bilancia ma per quanto mi riguarda quella bilancia non tornerà mai più in equilibrio, è impossibile. Come me tante persone aspettano di dargli giustizia e non vendetta, tengo a sottolinearlo. E lo voglio dire, chi può aiutarmi a dargli giustizia, mi aiuti!

Quando qualcuno se ne va, così come se ne è andato Francesco, si va alla ricerca di quello che non si sa, di quel particolare, quel fatto che non si conosce e che ci era rimasto oscuro. Ma per me non è stato così. Non ho trovato nulla che non sapessi, nulla di cui non fossi già a conoscenza. Francesco era trasparente”.

Le indagini sull’omicidio di Francesco Pagliuso sono condotte dalla DDA di Catanzaro.