E’ tempo di cambiare look per la Patatina. L’aria che tira, in questo strano autunno, rischia di diventare pesante. Acconciarsi prima di una tempesta è una regola fondamentale per chi ha deciso di dare una immagine nuova di se. Cerca di camuffarsi, la Patatina, tra riccioli, lacche, rossetti, trucchi e paillettes. Cambiano le stagione, cambiano gli uomini, L’inverno è oramai alle porte ed è meglio farsi trovare pronta in caso di emergenza. Un nuovo look che la differenzi dalla prossima collezione “indagati autunno/inverno”, è proprio quello che le serve.
L’estate è passata e, grazie a Dio, lo sciampagnino non è mancato. Ma visto il clima che si prefigura è meglio iniziare a capire che abiti indossare. Perché se dovesse arrivare, dopo questo strano autunno, anche un inverno gelido, senza pelliccia la vedo dura.
Perché le tormente di inverno possono spazzare ogni cosa. E quello che abbiamo oggi potremmo non averlo domani, ragato dal vento chissà dove. Perciò urge organizzarsi, prima che sia troppo tardi. E la Patatina, al pari di un marsupiale che si prepara all’inverno, deve darsi da fare per riempire la dispensa.
Ma allo stesso tempo, da vecchia faina qual è, ha annusato l’odore di bruciato, e non vuole trovarsi certo nel bel mezzo del fuoco, da cui ha capito che deve stare lontana. E la prima cosa da fare in questi casi è sganciarsi con stile dai marpioni che fino ad oggi le hanno permesso di passare un’estate tra sciampagnini e prosciuttini, ma che da domani potrebbero essere additati come mafiosi e ladri.
Perciò è tempo di cambiare di nuovo parrocchia per la Patatina. E come è suo costume lo fa con la classe che da sempre la contraddistingue: un bel “vi saluto pedi i ficu” e chi s’è visto s’è visto.
Un modo come un altro per iniziare a dire che lei con questa banda di ladroni non c’entra niente. Si è solo appoggiata a loro per qualche mese, giusto il tempo di organizzare qualche festicciola, mettere in cantina un po’ di prosecchini, fare scorta per l’inverno di un po’ di cavialino, e poi via verso nuove avventure. Niente di più.
Una vigna che giustamente fin quando c’è stata andava bene e finché dura non la molla, ma se dovesse venire meno allora è giusto approntare un piano B. Ecco perché ha deciso di cambiare look. Qualora le cose dovessero mettersi male, e si metteranno male, lei è già preparata ad entrare in scena con la sua nuova immagine, pronta come sempre a rifarsi una verginità. La sua speranza è quella che nessuno la riconosca più come colei che per un prosecchino ha venduto la sua anima a mafiosi e corrotti.
Peccato, perché lei aveva preventivato almeno di svernare con i suoi nuovi amichetti intrallazzini. Purtroppo per lei, mi sa che oltre al look dovrà cambiare anche ristorantino e compagnia. Già, perché “la scelta” di dove andare a scroccare aperitivini e ostrichine, ora che si chiude quest’ultima esperienza, si è ristretta. Chi potrebbe pagarla 3.000 euro al mese per non fare niente?
Del resto la colpa è anche un po’ sua se si è arriddutta in questo modo. Le persone o le categorie a cui rivolgersi le ha più o meno scroccate, in un modo o nell’altro, tutte. Se l’è fatta con tutti: con gli estremisti c’è stata, con il civismo pure, non ti dico con la società civile e i movimenti, con il centro moderato c’ha campato, con la sinistra di lotta e di governo c’ ha già azzuppatu, con la destra borghese anche, con i fascisti c’ha sbarcato il lunario, chi manca?
Ah! Mancano i suoi amati e sempre disposti a ricogliersela Radical Chic. Il classico agglomerato di persone affette da complessi di colpa e di inferiorità che si esaltano tra di loro scambiandosi vanità e albagia a basso costo. Vezzi che vorrebbero vendere anche agli altri, magari svendendoli, pur di guadagnarci qualcosa. E poco importa se ad acquistarle sono proprio coloro i quali i Radical dicono di voler combattere, si sa, il prosecchino viene prima di ogni rivoluzione. Anche a costo di diventare un parassita morale dei loro peggiori nemici. Ecco, potrebbe ritornare nel suo habitat naturale. Il luogo ideale per lei. Un ritorno alle origini. E poi come si dice: Dio provvede!
China Vari