L’ex direttore generale di Calabria Verde Paolo Furgiuele è ai domiciliari. Di conseguenza, ha lasciato il carcere, dove si trovava dalla mattina del 21 settembre scorso.
Questo significa che ha collaborato con la DDA di Catanzaro, la quale sta vagliando i riscontri.
Ma significa anche che molti politici devono preoccuparsi. A meno che non si facciano scelte “chirurgiche”.
Ma speriamo vivamente che i magistrati usino i codici e non i bisturi.
Furgiuele e gli altri suoi colleghi dirigenti coinvolti nell’inchiesta sono accusati, a vario titolo, di abuso d’ufficio, peculato, falso ideologico e minacce a pubblici ufficiali. A Furgiuele è contestato anche di aver utilizzato operai e forniture dell’azienda per ristrutturare la sua abitazione di Amantea.

(Foto cn24)
Il significato di questo comportamento cosi strano di Furgiuele era un messaggio chiaro alla politica. Occhio: io non parlo ma se non mi garantite il mio posticino al sole di Calabria Verde inizio a cantare e qualcuno finisce nei guai.
Furgiuele palesemente è un uomo della politica e come dice lui stesso risponde solo alla politica, quindi risulta molto chiaro e limpido il suo modus operandi.
Però questo comportamento aveva creato grossi problemi, praticamente insormontabili, al dimissionario commissario Gallo.

Il dimissionario Gallo, uomo di Oliverio, viene messo subito nei guai dalla politica che gli chiede, nonostante tutto il casino che è successo, di confermare Furgiuele a dirigente amministrativo.
Gallo è stretto all’angolo, sa benissimo che in Calabria Verde Furgiuele è visto come il diavolo e cerca di emarginarlo. Purtroppo Furgiuele è un piccolo uomo arrogante e per non perdere potere si rivolge al suo amico Adamo.
Gallo viene convocato a Cosenza da Adamo, come abbiamo già scritto, e gli si impongono sia Furgiuele che l’amico Campanaro. Quello che da fascista e amico di Scopelliti e Orsomarso è diventato organico agli “adamitici” ex comunisti… Pensate un po’ che coerenza!
Gallo si rivolge ad Oliverio ma purtroppo per lui invece di sostegno trova un presidente sotto ricatto ed ostaggio di Adamo che gli consiglia di fare una melina trapattoniana e non muovere nulla.
Inizia a manifestare la volontà di andarsene anche perché capisce che prima o poi la bomba dell’incarico di Furgiuele sarebbe scoppiata e in più gli impongono anche il trasferimento illegale della Raso, operaio idraulico forestale, amica intima del presidente Oliverio.

In più si mette di mezzo il lavoratore Feliciano D’Alessandro (l’autista di Adamo e di quella Madame Ffì della moglie, per chi non lo sapesse), che non finisce mai d’imbarazzare tutti con richieste assurde ed illegali come il pagamento dello stipendio per un lavoro non svolto.
Ma Madame Fifì, con tutti i soldi che prende, non può pagare lei Feliciano? Altrimenti basta chiedere che facciamo una petizione stile Telethon e ci pensiamo noi… Va bene, Enzuccia? La lanciamo?
Infine, esce il nostro articolo dove si evidenziano tutti gli abusi e, visto che Furgiuele non gode certo di simpatie a Calabria Verde, il commissario Gallo inizia a temere che qualche mossa della procura si possa materializzare.
Unica soluzione: dimettersi e mandare un messaggio serio alla politica per poter avere più autonomia e mettere le cose a posto.
Il Gallo stufo mette subito in chiaro che: “Porcherie non ne faccio e se volete che Calabria Verde sia un’azienda seria decido tutto io e faccio piazza pulita”.
Ora, commissario Gallo, siccome crediamo e soprattutto ci raccontano che lei è una brava persona, doveva capire subito che non sarebbe riuscito mai in questo suo intento, perché se Lei avesse letto un po’ i nostri articoli avrebbe capito che la politica è dentro Calabria Verde mani e piedi e questo schifo è la stessa politica che lo crea.
Perché altrimenti non sarebbe stato possibile il bando Matacena, il bando elicotteri Speziali, la truffa dei 102 milioni, gli incarichi senza manifestazione d’interesse e cosi via.
La non governabilità di Calabria Verde, che Gallo ha utilizzato come scusa per le dimissioni, non è insita all’interno dell’ex Afor ma proviene dalla politica e lo sanno tutti benissimo.
Perché la politica, per non fare uscire fuori i propri intrallazzi, preferisce far chiudere un’azienda che dà lavoro a 7000 persone pur di salvare Adamo che ha utilizzato Furgiuele per i suoi loschi affari.
Oliverio, se fosse una persona seria e perbene dovrebbe fare come il commissario Gallo e dimettersi per far sì che la Calabria possa avere un futuro, perché ormai è palese la strategia del far nulla e la copertura alle malefatte.
Neanche Loiero e Scopeliiti avevano osato tanto…
Tornando a Furgiuele, adesso pare proprio che abbia cominciato a “cantare”. E non è difficile prevedere sviluppi clamorosi.