Iacchite’ ad “Articolo 21”: su la testa

Parlare e apparire in una televisione regionale nell’era della globalizzazione è un fatto un po’ anacronistico ma in Calabria quella scatola lì ha ancora il suo fascino e, perché no, il suo carisma.

Lino Polimeni è tornato con il suo programma “Articolo 21” il 7 novembre scorso. Anche se non frequenta i social, è un attento conoscitore dei fenomeni mediatici e si è accorto di Iacchite’. Ha letto articoli, ha valutato opinioni e si è incuriosito quando qualcuno gli ha detto che sarebbe stata una follia invitarmi.

Polimeni sa bene quanto è facile fare controinformazione in Calabria e quanto è facile pagarne le conseguenze. Ma davanti alla palude dei media, il buon Lino è certamente l’unico che può avere un po’ di passione per dare uno scossone a tutto il sistema.

La potenza della controinformazione è scrivere e dire quello che gli altri non possono scrivere e non possono dire. Se si fa rete e squadra, non solo si può condizionare l’opinione pubblica ma soprattutto i poteri forti. E se a Reggio Calabria il procuratore Cafiero De Raho ha fatto breccia senza puntare sui media, a Catanzaro e a Cosenza siamo ancora al palo. 

L’esigenza di pulizia della politica, non il tintinnio di manette che non ci è mai interessato, è largamente avvertita in tutta la Calabria. Lino Polimeni lo sa bene, conosce i territori ed ha capito che Iacchite’ non solo è entrato nelle case della gente ma fa paura ai potenti. Si è chiesto il perché, voleva capire bene chi fossi ed ha avuto la riprova che se non si fa qualcosa adesso, si rischia di finire tutti in bocca al “sistema”.

E per fortuna c’è qualcuno che riesce ad alzare la testa.

g. c.

Per chi non l’avesse vista, questo è il link