Referendum, anche Mario dice NO

Il 4 dicembre si avvicina e gli schieramenti intensificano le schermaglie.

Dagli scontri “locali”, si passa alla guerra totale. Dal chiuso dei palazzi, dei cinema, dei teatri, dei saloni dei partiti, il fronte si allarga e coinvolge tutti e tutto. Anche chi ha deciso di restarne fuori.

In questa guerra non si può restare neutrali, alla fine una posizione, se è in gioco la tua dignità e il futuro dei tuoi figli, la devi prendere, vuoi o non vuoi. Il terreno di scontro si sposta in ogni luogo: supermarket, mercati, posti di lavori, bar, piazze, strade, ristoranti, pizzerie, bocciofile, i nuovi campi di battaglia. E’ il preludio alla guerra globale. Alla madre di tutte le battaglie.

Il SI e il NO innestano le baionette per l’assalto finale. Questa volta si va giù duro. Del resto la carica politica a questo referendum sono stati proprio i promotori del referendum a dargliela. Salvo poi, vista a maliparata dell’avanzata del NO, ripiegare sul solo senso costituzionale del voto.

Ma la frittata oramai è fatta, e nessuno, per quanto i situazionisti del SI ci provino, può più privare questa battaglia finale del profondo significato politico e di contrapposizione a questo nefasto governo Renzi. Questa è la nostra Gettysburg.

I confederati del SI contro l’unione del NO. E’ giunta l’ora degli appelli, dello schierarsi, dello sventolar delle bandiere, dell’amor proprio, della dignità. L’ora in cui ognuno è chiamato a compiere il proprio dovere. Schierarsi, oggi come allora a Gettysburg, è necessario: o stai dalla parte degli schiavisti, o dalla parte di chi la schiavitù vuole abolire.

In città sono passati tanti personaggi politici a favore del SI.  Proprio ieri il ministro Boschi ci ha onorato con le ragioni del suo SI. E tante sono state le iniziative a favore del NO.  Ma c’è chi ancora traccheggia a scendere in campo attivamente e con la baionetta innestata.

Nonostante rientri nei sindaci che dicono NO alla riforma costituzionale, Occhiuto ancora non ha promosso una sola vera iniziativa a favore del NO. Del tipo: non ha scritto nessuna lettera ai suoi elettori spiegando la necessità di votare NO. Non ha promosso un comizio nella sua città. Non ha fatto appelli a chi lo ha votato alle amministrative a votare NO: perché?

Forse che gli è bastato dire io sono per il NO, poi ognuno faccia come vuole? Se così è non va bene, perché anche noi di Iacchite’ vorremmo vedere Occhiuto attivo in questo rush finale così come lo è stato nella sua campagna elettorale.

Se è vero che ci crede, se poi anche su questo ha raccontato chiacchiere, vuol dire che ce ne faremo, anche questa volta, una ragione.

GdD