Bisignano, sversamento illecito di rifiuti: citazione diretta a giudizio per Umile Laqualunque

Brutte notizie per il sindaco sospeso di Bisignano, Umile Bisignano, meglio conosciuto come Umile Laqualunque.

La procura della Repubblica di Cosenza ha disposto per lui e per altri tre suoi sodali (il suo vice Damiano Grispo e i responsabili del settore Ambiente del Comune di Bisignano, Natalino Cerlino e Francesco Ritacco) un decreto di citazione diretta a giudizio.

Sono accusati di aver abbandonato o depositato in modo incontrollato rifiuti per tutto il 2015 e per i primi mesi del 2016.

“In particolare – si legge nel decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal sostituto procuratore Giovanni Visconti -, i prevenuti, omettendo di adottare i dovuti interventi tecnici ed operativi, le attività di verifica della tenuta della rete fognaria, nonché di manutenzione e ripristino della stessa nel punto soggetto a guasto, determinavano lo sversamento sul terreno di proprietà della società Consuleco srl di reflui fognari, con residui solidi, non scaricabili sul suolo, fuoriusciti all’esterno della vasca di collettamento, sita in località Muccone, delle reti fognarie di Bisignano Centro e di località Cocozzello”.

BISIGNANO-CONSULECO1 “… Inoltre, non mettevano in opera. nei tempi e modi previsti dalla legge, le procedure di comunicazione e messa in sicurezza di emergenza del suolo in prossimità della vasca di collettamento, sita in Località Muccone. delle reti fognarie dì Bisignano Centro e di località Cocozzello, ove si verificava lo sversamento, all’esterno della sùddetta vasca, sul terreno di proprietà della società Consuleco srl di reflui fognarì, con residui solidi, non scaricabili sul suolo.

La persona offesa, e che quindi ha denunciato l’ineffabile Laqualunque e i suoi seguaci, è l’amministratore unico della Consuleco srl ovvero Vincenzo Morise. 

Il processo inizierà il 9 gennaio 2017.

L’avvocato difensore di Umile Laqualunque, manco a dirlo, è uno dei peggiori avvocati del foro di Cosenza, da sempre al servizio dei potenti: Nicola Carratelli. 

Sarà un piacere seguire le fasi di questo processo.

Giova ricordare che il “campione” in questione è stato già condannato in maniera definitiva a 2 anni e 8 mesi per corruzione e violenza privata e che per questi motivi è stato sospeso fino al mese di marzo 2017 dalle sue funzioni grazie a una decisione a dir poco bizzarra del prefetto di Cosenza (molto amico del Carratelli…). La logica infatti avrebbe imposto la sua decadenza. Ma, come vedete, tutti i nodi vengono al pettine.