Gentile Direttore,
la ringrazio per l’ottimo servizio che svolge allo zombismo del giornalismo calabrese, grazie alla sua energica vitalità e all’attacco ai poteri forti imprenditoriali-politico-mafiosi calabresi.
Vorrei raccontarle ciò che mi è capitato stamane. Sono stato per la prima volta a fare compere al centro commerciale Marconi+ di Rende. Tornato al parcheggio ho seguito le indicazioni per l’uscita.
Tra un muro di spazzatura, erbacce e rovi finalmente ho trovato un pertugio, l’unico e non segnalato. Uno scalone di venti centimetri, che sbuca su un sentiero di terra battuta, mi impediva di attraversarlo, pena la distruzione di braccetti, mozzi e ruote dell’automobile. Se si attraversasse quel passaggio a 20 chilometri all’ora ci sarebbe anche il pericolo di perdere il controllo del mezzo, con conseguenze ben più gravi.
Tornato indietro, ho visto due automobilisti che si erano urtati e stavano facendo la constatazione amichevole, affiancati da una pattuglia dei vigli urbani. Ho chiesto loro se sapevano dove fosse l’uscita e loro mi hanno risposto: “Proprio perché l’uscita è impraticabile tutti escono dall’entrata e noi, perciò, abbiamo urtato”. Ho risposto che bisognerebbe fare una multa al proprietario del Marconi+ per evidenti motivi ma loro, indicando i vigili, hanno risposto “E’ un privato”, cioè ciò che avevano risposto loro i vigili.
Ho detto “Perché? Le multe non si fanno ai privati?”. A quel punto i vigili, come i Navy Seals, sono usciti dall’automobile e si sono appuntati il mio numero di targa. Perché? Non avevo offeso nessuno, forse avevano la coda di paglia?
In democrazia non è possibile esprimere un’opinione che non offende nessuno? Forse pensavano che non guidando una Mercedes, un’Audi o una BMW non sarei stato in grado di trascinarli in Tribunale?
Forse credevano che non facendo parte di quel blocco del malaffare cosentino-rendese di democristiana e socialista memoria, grazie al quale essi hanno un posto di lavoro, potessero affibbiarmi una fantomatica multa?
E’ triste constatare come in Calabria vada sempre tutto a discapito della gente comune mentre la legge garantisce sempre il più ricco. In questo caso i proprietari del Marconi + e il sindaco di Rende.
Ma è vero che in quella zona pullulano case d’appuntamento con prostitute negli appartamenti? E’ solo una leggenda?
Lettera firmata