Lettere a Iacchite’: “I cartelli (tragi)comici della Provincia”

Gentile Direttore, grazie per il servizio reso. Almeno Voi date la possibilità a Noi poveri cittadini di esprimere la ns. opinione.

Vorrei sapere, sempre se è possibile, chi è lo “scienziato”  dirigente dell’ufficio  viabilità della Provincia di Cosenza che si alza di buon’ora la mattina e decide di installare i segnali di divieto e di segnalazione per limiti di velocità  sulle strade provinciali.

Percorro tutti i giorni da più di trenta anni per recarmi al lavoro in quel di Cosenza la SP 270 o ex SS 533 e vedo nei pressi dell’ingresso dell’autostrada SA-RC, precisamente prima dell’ingresso di Tarsia sud, degli operai che stanno istallando dei cartelli stradali.

Mi fermo e con stupore e dire anche sgomento vedo e leggo il cartello segnalatore che cita divieto di transito sulla SP 270 (ex SS 553) (errata pure la SS vedi sopra) dal km….. al km….. , praticamente tutta, per biciclette e motociclette con il limite di percorrenza per tutti gli altri veicoli a 30 km orari”.

La suddetta strada provinciale ex strada statale va da Cetraro fino allo scalo di S.Marco Argentano e continua fino all’incrocio con la SP241 vicino il campo Ferramonti.

Mi chiedo e vi chiedo: ma chi li ha messi questi “scienziati” in uffici cosi importanti?

Io (o chi come me), per andare al lavoro dovrei fare 3 ore di macchina se va bene e se ho una moto da usare d’estate non posso nemmeno prenderla dal garage, perché la SP270 passa anche nel paese dove abito, o se mi viene voglia di andare in bici non me lo permettono.

Allora vorrei dire alla Provincia e a chi ha la responsabilità delle strade provinciali, invece di mettere cartelli da “comiche” andate a fare manutenzione sulle strade provinciali ed in particolare su questa benedetta SP 270 lasciata al completo abbandono da anni tra cunette piene di terra e arbusti, canne che occupano la visuale e fondo stradale deformato per mancanza di una manutenzione adeguata.

Credono di mettersi al sicuro data l’approvazione della legge sull’omicidio stradale che li rende responsabili anche penalmente. Vorrei vedere quale giudice non darà ragione all’automobilista vedendo come sono ridotte le strade che percorrono la ns. provincia.

Grazie per lo sfogo.

Enrico