Matteo Renzi ha fatto la stessa fine di Fanfani nel 1974 col referendum sul divorzio. Non ci voleva molto a “profetizzarlo”. Gli italiani, quando vogliono, sanno essere categorici e definitivi e così è stato.
La tracotanza del potere impersonata da Renzi è stata solennemente smontata. Pezzo per pezzo. Ed è stato straordinario vedere la sua faccia da cane bastonato annunciare sconfitta senza appello e dimissioni. Renzi fuori dalle palle.
Del resto, se uno mette la faccia su una riforma che fa schifo e prende una batosta come quella che ha preso Renzi non ha alternative: se ne deve andare.
Si chiude una parentesi fallimentare per l’Italia: mille giorni di abusi di potere e di scorrettezze perpetrati da un soggetto che non è stato neanche eletto ed avrebbe voluto cambiare addirittura la Costituzione in un delirio di onnipotenza che gli italiani hanno respinto sdegnosamente. Ha occupato militarmente i media credendo di poter vincere la battaglia influenzando la gente ma ha fatto malissimo i suoi conti.
Marco Travaglio dice che Renzi si è rovinato per colpa di “re” Giorgio Napolitano ed ha pienamente ragione. I poteri forti che stanno dietro a questo soggetto impresentabile avrebbero voluto imporci un padrone da manovrare ma l’Italia ha detto no.
Gli italiani non vogliono più dittatori e padroni.
Ciao Renzi, anzi… ciaone!