Reggio, ma era proprio necessaria la sorella di Giovanni Nucera in giunta?

Giovanni Nucera

A Reggio Calabria in tutti gli ambienti della politica corrotta il nervosismo si taglia a fette. Sono in tanti a temere il varo di “Mammasantissima 2”, il secondo troncone della grande inchiesta del procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho, che scoperchierà ancora di più il pentolone della malapolitica.

Tuttavia, succedono cose strane. Per esempio, era proprio necessario nominare nella nuova giunta del sindaco Falcomatà la sorella del consigliere regionale Giovanni Nucera, capogruppo della Sinistra italiana (monogruppo, cioé gruppo di se stesso)?

Anna Nucera, infatti, nominata dal fratello in quota Sel o gruppo Pisapia non fa altro che violare quella famosa legge regionale che fu fatta dal Consiglio dopo lo scandalo di Parentopoli, che vietava ai consiglieri l’assunzione di parenti fino al terzo grado. A chiacchiere, naturalmente.

Non parliamo di reati, ma di clientele ed è sotto gli occhi di tutti una questione morale che invece, a quanto pare, nessuno solleva. Non è il caso di capire se era davvero necessario nominare la sorella del consigliere con tanti altri nomi di donne di sinistra su Reggio?

Beh, perché la circostanza puzza lontano mille miglia di voto di scambio in prossimità delle elezioni regionali del 2014. Qui addirittura, potremmo essere al pagamento della cambiale elettorale.

Il consigliere Nucera, tra l’altro, risulta essere molto chiacchierato e non manca chi profetizza anche un suo coinvolgimento nell’inchiesta “Mammasantissima 2”. Si dice inoltre che un suo collaboratore appartenga ad ambienti particolari (per usare un eufemismo) della zona Sud di Reggio.

Ma Falcomatà ha fatto anche di peggio, perché l’altra Nucera presente in giunta, Lucia, è diretta espressione di quei due galantuomini che rispondono ai nomi di Nino De Gaetano e Sebi Romeo.

Ultimi strepiti prima della fine? O una clamorosa dimostrazione di forza?