Regione, tutta la verità sui bandi POR per pochi intimi

Siamo all’ennesima presa per i fondelli dei burocrati che gestiscono la Regione Calabria e le enormi risorse pervenute dalla Comunità Europea. Parliamo di risorse per l’attuale POR 2014-2020 pari a circa 2,378 miliardi di euro (2 miliardi 378 milioni).

Uno dei principali punti critici delle Programmazioni Pluriennali della Regione (POR sta appunto per Programma Operativo Regionale) è sempre stata l’incapacità di gestire e spendere questa enorme mole di denari pubblici in maniera efficiente ed efficace.

Ogni fine periodo del POR (la storia lo certifica), la Regione Calabria fatica enormemente a raggiungere i target di spesa prefissati con il conseguente danno relativo al dover restituire alla Comunità Europea parte dei finanziamenti stanziati per la nostra Regione o ancor peggio effettuare delle vere e proprie corse alla spesa che statisticamente si effettuano nell’ultimo anno del periodo oggetto del finanziamento.

Eh sì, perché pur di spendere le risorse, vengono finanziate nefandezze inaudite o impegnati soldi in maniera alquanto “creativa”. Per i più curiosi consigliamo l’articolo di Euronews sulla programmazione passata che riassume brevemente questo modus operandi http://www.eunews.it/2015/02/10/fondi-ue-nel-2014-litalia-ha-restituito-solo-323-milioni/29931

Ebbene, la nuova programmazione appena partita, dice la Regione Calabria, con i nuovi bandi sull’Innovazione (da notare come il calendario solare indichi come data odierna il 12/01/2017, quindi dovremmo essere ben oltre la metà del periodo previsto dal POR ovvero 2014 – 2020) ha visto venire alla luce i primi avvisi pubblici.

Il primo, relativo al giugno 2016, sui servizi di innovazione per i quali erano stanziati 4 milioni di euro, ha visto la partecipazione di 334 aziende per una richiesta di finanziamento su servizi innovativi pari a 17 milioni di euro. I progetti sono stati valutati lo scorso dicembre e solo 84 di queste aziende riceveranno dei finanziamenti.

Il bando successivo a sportello, relativo all’acquisto di macchinari, attrezzature e software per una disponibilità stanziata pari a 10 milioni di euro, ha visto la partecipazione di 1158 domande di imprese nella sola giornata di avantieri per una richiesta complessiva di finanziamenti pari a 124 milioni di euro.

Inutile tediarvi ulteriormente con calcoli o statistiche, molto banalmente: poiché il massimo di contributo concedibile per progetto era pari a 200.000 mila euro, se consideriamo una media di 100.000 € richiesti a progetto, solo 100 di queste 1150 aziende avrà il progetto finanziato.

Ora la domanda nasce spontanea. Perchè? Perchè dover creare bandi per pochi intimi? Perchè se ci sono le risorse queste non vengono stanziate per soddisfare le richieste delle aziende calabresi? Perchè continuare a tenere le aziende  affamate di risorse se ogni anno si fatica poi a spenderle restituendole alla Commissione Europea? Perchè se uno strumento finanziario riscuote successo non aumentarne la portata per poter soddisfare i fabbisogni del martoriato comparto imprenditoriale calabrese? A voi la risposta.

Bisognerebbe però almeno evitare di insultare l’intelligenza delle persone con proclami come questo http://urp.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?1639 dove una palese disfatta (ovvero 1050 aziende illuse che non riceveranno un euro) viene spacciata per un successo….

LA PEZZA E’ PEGGIO DEL BUCO

Quanto abbiamo appena denunciato, si coglie a piene mani dappertutto e in diversi ambienti vicini alla politica regionale. Dev’essere stato per questo che ieri qualcuno ha consigliato a Palla Palla di correre ai ripari e bloccare l’avviso “Macchinari e impianti”.

«A seguito di alcune segnalazioni pervenute in relazione al funzionamento della piattaforma per l’accesso all’avviso Macchinari e Impianti – scrive Oliverio –, che potrebbero aver generato disparità nella partecipazione al bando, la Presidenza della Regione ha immediatamente disposto le necessarie verifiche tecniche, ai fini delle eventuali azioni da intraprendere. Nel caso dovessero essere riscontrate criticità e/o anomalia tali da inficiare la legittimità della fase di invio delle domande di partecipazione, si procederà ad annullare, in autotutela, la sola fase di trasmissione con conseguente fissazione di nuovi termini».

Più o meno come fece per l’appalto da 32 milioni della Protezione Civile in mano a Calabria Verde. Revocato, con tanto di avvio di una faida tra Regione e Calabria Verde.

Ora vedremo come ne vorranno uscire.