Le cantate di Adolfo Foggetti: le attività del clan Rango-zingari

Adolfo Foggetti

Adolfo Foggetti continua a cantarsi le attività criminali del clan Rango-zingari.

… Su ordine di F. P. e Michele Bruni mi sono recato presso il cantiere di Grimoli Antonio sito in c.da Lecco nella zona industriale di Rende, allo scopo di posizionare un ordigno di tipo militare, come ho già riferito in altro interrogatorio reso innanzi a questo ufficio. A seguito di questo attentato lo stesso Grimoli ha pagato un’estorsione di 30 mila euro che ben ricordo a F. P. Successivamente F. P. ha raggiunto un accordo con Grimoli, al fine di far assegnare, nell’ambito degli appalti a Grimoli Antonio, Quintieri Antonio e De Cicco Giuseppe per il tramite delle loro società e ad altri soggetti di cui non ricordo i nomi.

ESTORSIONE
In riferimento alle società e attività gestite da F.P. per interposta persona, o prestanome, posso riferire che erano sotto la sua gestione:
ANEMA E COZZE, DOLCI TENTAZIONI, UN FIORAIO A SETTIMO DI MONTALTO, IL BENCISTO’, IL QUINTO CAFFE’, IL DRAGUT.
Aggiungo che M. P. possiede svariate attività commerciali tutte riconducibili a F. P. Anche P. C. possiede svariate attività ed è un prestanome di F. P.
Dopo gli arresti effettuati lo scorso novembre a seguito di una misura cautelare che ha riguardato anche me per associazione mafiosa, per quelle che sono le mie conoscenze, la reggenza della cosca di appartenenza è stata assunta da tale C. detto “u cuarvu”, attualmente in detenzione domiciliare.

Tale circostanza l’ho appresa mentre ero già detenuto nell’ultimo colloquio che ho intrattenuto con i miei familiari prima che io iniziassi a collaborare. In quella occasione, verso la fine del colloquio, la mia convivente si è avvicinata al mio orecchio e mi ha riferito una “mmasciata” che mi aveva mandato U Cuarvu, tramite mio cugino Marco Foggetti.

In sintesi U Cuarvu rassicurava che prima di Natale avrebbe provveduto a far avere gli stipendi ai detenuti tramite i sodali del gruppo in libertà. In quella stessa occasione a Marco Foggetti era stata richiesta la collaborazione per lo spaccio di cocaina.

Anche tale circostanza mi è stata riferita dalla mia convivente che a sua volta lo aveva appreso dallo stesso Marco Foggetti che lo aveva incaricato di portarmi la “mmasciata” in carcere. Tra i sodali in libertà risultano “u zingaru”, già tratto in arresto per una rapina ad un portavalori insieme a M. M.

Poi c’erano anche S. C., D. M. e D. figlio di Mano Mozza, che ha una relazione con la figlia di T. I. e nelle more per la scarcerazione di L. “Banana”. Dall’appartenenza di quest’ultimi alla cosca degli zingari ne ho conoscenza diretta proprio per la mia intraneità alla cosca stessa.