Catanzaro, l’asse narcos-‘ndrangheta. Gratteri: “L’eroina arriva dai talebani”

Davveri gigantesca l’operazione antidroga della DDA di Catanzaro e della Guardia di Finanza scattata alle prime luci dell’alba. Cinquecento militari sono attivamente impegnati in 8 regioni d’Italia per eseguire i 54 ordini di custodia cautelare emessi dal procuratore Gratteri e dal sostituto Bombardieri.

I magistrati hanno scoperto un asse d’acciaio tra i narcos colombiani e la ‘ndrangheta procedendo al sequestro di 8 tonnellate di cocaina ed eroina.

I narcos hanno “lavorato” oltre un anno per piazzare tutta quella quantità di droga, avendo come quartier generale la città di Vibo Valentia, zona franca per la presenza del clan Mancuso. Si sono serviti di broker, di autentiche batterie di corrieri e di società di copertura per portare a termine i loro affari ma non avevano fatto i conti con Gratteri, che da anni ormai è in prima linea nella lotta ai narcos.

Grossi traffici di coca sono stati intercettati anche in arrivo dalla Colombia attraverso i porti di Gioia Tauro, Napoli e Genova. Tra gli arrestati non solo cittadini italiani ma anche colombiani e spagnoli.

Intervenendo a Sky Tg 24 Gratteri ha sottolineato che il ritorno all’eroina è giustificato dal fatto che costa molto ma molto meno della coca e che coinvolge nel suo “giro” addirittura i talebani.

«Ancora una volta la ‘ndrangheta si dimostra monopolista assoluta del traffico di droga e non si tratta solo di cocaina – ha detto il procuratore Gratteri intervistato da Roberto Inciocchi –. Nel corso dell’indagine abbiamo sequestrato anche eroina. La guerra in Afghanistan ha rafforzato i talebani, che stanno smerciando un’enorme quantità di eroina a prezzo bassissimo, molto minore della coca ed è sempre la ‘ndrangheta a occuparsi dell’importazione, attraverso la Turchia».