Ad Acri ma un po’ in tutti gli ambienti politici della provincia, non si parla d’altro.
Siamo ancora una volta la barzelletta d’Italia. Troviamo il modo di rendere “storica” questa tornata elettorale-farsa delle Provinciali con la malapolitica che si elegge da sola con il paradossale caso del consigliere comunale di maggioranza di Acri che fotografa la sua preferenza.
Una preferenza trasversale naturalmente e quindi contraria alle indicazioni del suo gruppo di maggioranza ad Acri. Il candidato da votare doveva essere Cosimo Fabbricatore, inserito nella lista “Cosenza Azzurra”.
Fabbricatore è stato eletto ad Acri in una lista civica a sostegno del sindaco (cinghialesco) Nicola Tenuta denominata “Liberi con Tenuta” e insieme a lui sono stati eletti anche Angelo Luigi Milordo e Natale Bruno. Di conseguenza, escludendo il candidato Fabbricatore, i due indiziati sarebbero Milordo e Bruno.

A questo punto, abbiamo attivato le nostre fonti acresi e siamo venuti a conoscenza che in città la voce è univoca: il consigliere “traditore” sarebbe Angelo Luigi Milordo, imprenditore nel settore del materiale edile. Che invece di sostenere il suo collega di gruppo ha dato il suo voto a Luca Morrone, che è il rappresentante ufficiale (impossibile trovargli una precisa collocazione “politica”) del padre Ennio.
Tradotto in soldoni, un affiliato al clan del Cinghiale che si è convertito a quello del “mammasantissima”. Cose normali alle quali nessuno nemmeno fa più caso ma con la fotografia siamo arrivati davvero alla frutta.
Ricordiamo che introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini, è considerato reato. I trasgressori rischiano l’accusa di voto di scambio.