Due arresti per la fuga di documenti riservati dalla Santa Sede: si tratta di un ecclesiastico, Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, e di Francesca Chaouqui, che in passato erano stati rispettivamente segretario e membro della Cosea (Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede, istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato).
“Nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana ed avviate da alcuni mesi a proposito di sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati, sabato e domenica scorsi sono state convocate due persone per essere interrogate sulla base degli elementi raccolti e delle evidenze raggiunte” spiega una nota della Santa Sede, in cui si legge che “in seguito alle risultanze degli interrogatori queste due persone sono state trattenute in stato di arresto in vista del proseguimento delle indagini”.
Nella giornata odierna l’Ufficio del Promotore di Giustizia ha convalidato l’arresto dei due, provvedendo però a rimettere in stato di libertà la dottoressa Chaouqui, nei confronti della quale non sono più state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini: la posizione di Monsignor Balda, invece, rimane al vaglio dell’Ufficio del Promotore di Giustizia.
CHI E’ FRANCESCA CHAOUQUI
Francesca Immacolata Chaouqui, lobbista 32enne, nel luglio 2013 è stata nominata da Papa Francesco membro della Commissione referente su tutte le amministrazioni economiche del Vaticano. Unica donna e italiana su otto membri.
Nata a San Sosti, paese in provincia di Cosenza, da madre italiana e padre marocchino, è laureata in Giurisprudenza a La Sapienza di Roma, ed è sposata con Corrado Lanino, un informatico che ha lavorato nella città del Vaticano.
Ha lavorato per Ernst&Young Italia e per lo studio legale Orrick, Herrington & Sutcliffe Italia. In rete e sul suo profilo Facebook la Chaouqui è immortalata più volte in pose avvenenti, non volgari ma quantomeno inusuali per un dipendente vaticano.
“Sono Membro della Pontificia Commissione Referente di studio e di indirizzo sulla struttura degli enti economici e amministrativi della Santa Sede – ha scritto sul suo profilo Linkedin -. Sono parte attiva di un team composto da 8 esperti di materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative con la responsabilità di raccogliere informazioni per introdurre riforme nelle istituzioni della Santa Sede, finalizzate ad un’ottimizzazione degli Organismi esistenti e ad una più attenta programmazione delle attività economiche di tutte le Amministrazioni vaticane. La posizione, creata tramite Chirografo da Sua Santità Papa Francesco – ha specificato -, è coperta da segreto di Stato e riporta esclusivamente al Pontefice. Sono l’unica donna, l’unica under 55 e l’unica italiana del team composto da 7 laici e un prelato”. Â
Il prelato in questione è Monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, proprio quello che è finito in questa brutta storia insieme a lei.
Il 21 ottobre all’alba, commentava così, dal suo profilo Facebook, la pubblicazione sul Resto del Carlino di un presunto tumore benigno di Papa Francesco: “Tumore al cervello per il Papa ed un cumulo di cretinate talmente esorbitante oggi sul Resto del Carlino che ci sarebbe da radiare dall’albo chi ha scritto queste bugie. Il Santo Padre, sta benissimo grazie a Dio. Fandonie per far girare due nomi di qualche medico che di avvicinarsi al Papa se lo sogna”…
(scheda tratta dall’agenzia Lapresse)