Iniziamo ad occuparci delle prossime elezioni comunali di quella che chiamano la città del Santo ma che del proprio Santo (parliamo dei politici e dei traffichini ovviamente non certo dei cittadini) non ha neppure un’unghia, Paola.
Ormai si sbandiera ai quattro venti e la stampa paolana di loro riferimento amplifica sempre più, questo accordo fra PD e PSI con la candidatura a sindaco di Roberto Perrotta del PSI. Parleremo più in là di questo rottame della politica paolana che tanti danni ha fatto alla città di San Francesco, tanto che la leggenda narra che a sentirlo nominare (Roberto Perrotta) il Santo fa roteare il proprio bastone pronto per… l’uso.
Ora vogliamo spiegarvi come nasce questo accordo e chi sono i veri padrini.
Non è vero che il regista sia Graziano Di Natale, genero di “Pirillone” ed ex presidente abusivo facente funzioni della provincia di Cosenza, noto per aver speso in soli quattro mesi oltre 70.000€ per i suoi compagni di merende e per aver lasciato un’anticipazione monstre di oltre 20 milioni di euro e tanti impegnucci, incarichi e contributi di cui stiamo raccogliendo per bene nomi e cognomi e ve li faremo conoscere al più presto.

Non è vero, quindi, che siano Di Natale e Perrotta gli artefici di questo accordo–papocchio. I veri padrini sono Luigi Incarnato, l’ex sindacalista ora padre-padrone del PSI ed il suo “capo” ovvero Capu i liuni, al secolo Nicola Adamo, questa volta con gli abiti e la faccia di Luigi Guglielmelli, segretario provinciale del PD e notoriamente uomo di Nicola ma soprattutto della megera Madame Fifì.
La stampa locale, che sa tutto questo e sponsorizza a piene mani Perrotta, cerca di sviare tutti pubblicando ogni giorno la notizia di un presunto terzo incomodo ovvero Pino Falbo, che è un altro uomo di Nicola Adamo.
Essendo vera la vicinanza di Falbo con Adamo, la cosa ha fatto felice Capu i liuni, che ha potuto così dedicarsi a far partorire questo accordo che soddisfa in pieno Incarnato, ormai da anni socio di Nicola nei peggiori affari che si stanno consumando con la sua reggenza della Sorical. Nello stesso tempo Adamo ha messo in campo quell’idiota di Guglielemelli facendogli pubblicare una nota in cui rivendica al Pd il candidato a sindaco circuendo in questo modo Falbo, anche lui iscritto al Pd, per poi mandarlo a Paola a suggellare l’accordo fra PD e PSI. Insomma, una presa per i fondelli portata avanti con la complicità dei giornalisti servi sciocchi che ci ritroviamo a Cosenza e provincia.
Il bello è che Di Natale si è così talmente ubriacato di onnipotenza, che pur avendo sgamato questo accordo sulla sua (piccola) testa, ha continuato a tranquillizzare i suoi raccontando di una probabile incandidabilità di Perrotta per via del mega dissesto lasciato in eredità a quei ragazzini che lo hanno sostituito e lasciando intendere che alla fine la spunterà lui (pensate come siamo combinati…).

Ma Perrotta per il momento si è dimostrato più furbo di Di Natale (in fondo non serve molto), sapendo di avere dietro le spalle il duo malefico Incarnato-Adamo, i quali gli hanno già fatto intascare una ottima consulenza da parte della Sorical. Perrotta ora si appresta a diventare il candidato a sindaco del cosiddetto centrosinistra lanciando la “coalizione di salute pubblica” nonostante a Paola siano in tanti a pensare e credere che la vera salute pubblica sia tenere lontano lui dal palazzo comunale.
Queste notizie non le leggerete sulla stampa locale perché circola da anni la voce di alcuni terreni di proprietà della stampa “caina” che diventeranno edificabili nel momento in cui Perrotta dovesse diventare sindaco.
Ma questa è un’altra storiella della città del Santo che vi narreremo nei prossimi giorni.