Nel silenzio più totale si sta preparando nel Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, già gravato da inefficienze e criticità denunciate nei giorni scorsi anche dalla stessa assessora Roccisano, una ennesima beffa a danno dei cittadini calabresi, chiamati troppe volte a rifondere gli errori e le inefficienze delle strutture regionali.
Alla data odierna, infatti, nonostante siano ormai a scadenza tutti i termini assegnati dalla Commissione Europea per la domanda finale di pagamento del POR FSE 2007/2013, non si ha alcuna notizia sulla chiusura della domanda e sull’effettiva rendicontazione finale che il Dipartimento invierà all’Unione Europea, alla luce delle gravi criticità e dei rilievi che sono stati avanzati a carico dei progetti FSE dai controlli di 1^ e 2^ livello.
Il Dipartimento interessato ha per due volte negli ultimi due anni rimodulato sostanzialmente il POR FSE 2007/2013, sempre nel tentativo di inseguire l’effettiva rendicontazione maturata al momento ed evitare il disimpegno automatico dei fondi non spesi. Rispetto alla dotazione iniziale dei POR FSE, pari a 800 milioni 498 mila 754 euro, sono state operate due rimodulazioni in diminuzione, nel 2014 per 690 milioni 649 mila 167 euro e infine nel 2016 con una dotazione finale di 573 milioni 665 mila 856 euro, con una diminuzione a valere sul PAC di 117 milioni di euro.
L’ultima rimodulazione, approvata quasi un anno fa, aveva fissato dunque l’asticella del POR a 573 milioni di euro, per consentire un agevole raggiungimento del target di spesa fissato al 31/12/2015 e corrispondente alla somma totale di dotazione del POR a seguito dell’ultima rimodulazione.
Ebbene, ad oggi, nessuna notizia trapela sul raggiungimento effettivo di tale target di spesa che impedisca la perdita di risorse importanti per la Regione Calabria.
Intanto, comincia però a trapelare la notizia del taglio ormai imminente proposto dalla Regione a Bruxelles pari a circa 48 milioni di euro, con riduzione tabellare del 25% sulla rendicontazione FSE 2013/2015 a fronte delle grandi criticità di attuazione del FSE riscontrate nell’Audit dell’Unione Europea, nel controllo di novembre 2014 e successivamente notificate alla Regione. Tra le criticità si rammenta la contestazione per l’inefficienza del sistema di gestione e controllo, gli errori nell’attuazione dei finanziamenti per l’imprenditoria giovanile attuati tramite Fincalabra e infine per le illegittimità pesanti riscontrate nell’attuazione dei corsi di formazione per OSS, che nella gestione di Nazzareno Salerno hanno infranto con grande leggerezza le norme sugli aiuti di stato nella formazione.
Ebbene, questi 48 milioni di euro saranno un ulteriore danno e beffa per i calabresi, perché questa cifra, corrispondente al mancato introito da parte della Commissione Europea, dovrà essere bilanciata da analogo importo da drenare sul PAC (con la rinuncia a investimenti produttivi e sull’occupazione) o con debito fuori bilancio a carico della Regione, cioè a carico dei cittadini e contribuenti calabresi.
Si può a questo punto pretendere dalla Giunta e dal Dipartimento Lavoro una doverosa informativa sullo stato dell’arte del taglio FSE ed una individuazione chiara delle responsabilità che hanno portato a questo disastro?