Si è conclusa da poco la conferenza stampa del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, che ha illustrato i dettagli dell’operazione “Eumenidi”, che di fatto ha spazzato via la Sacal, la società di gestione dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme.
Sono finiti agli arresti domiciliari Massimo Colosimo, presidente della Sacal, Pierluigi Mancuso, direttore generale, ed Ester Michienzi, responsabile Ufficio legale.
Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari emesse dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, diretta da Salvatore Curcio. Ad eseguire i provvedimenti restrittivi il Gruppo di Lamezia Terme della Guardia di finanza, che ha condotto anche le indagini che hanno portato all’emissione dei provvedimenti stessi.
Assunzioni, appalti ed utilizzo fondi pubblici
Riguarda la gestione complessiva della società, con particolare riferimento alle assunzioni (ci sarebbero molti parenti di politici e amici degli amici), agli appalti ed all’utilizzo dei fondi pubblici, l’indagine della Guardia di finanza che ha portato stamattina all’arresto dei vertici della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme. Dall’indagine, secondo quanto si é appreso, sono emersi vari illeciti nella gestione della Sacal, che é una società partecipata a capitale misto pubblico e privato. L’attività investigativa, condotta dal gruppo di Lamezia Terme della Guardia di finanza e dagli agenti della Polizia di frontiera presso l’aeroporto, delegati dalla Procura della Repubblica, andava avanti da alcuni mesi ed aveva portato in passato al sequestro di un vasta documentazione negli uffici della Sacal.
Interdittive per il Cda
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto inoltre al Gip l’applicazione di misure interdittive nei confronti degli 8 componenti del Consiglio d’amministrazione della Sacal. Si tratta, oltre che di Massimo Colosimo, di Emanuele Ionà (rappresentante del Comune di Lamezia Terme), Floriano Noto (rappresentante della Camera di Commercio di Catanzaro), Roberto Mignucci (Aeroporti di Roma), Benedetto De Rango (Banca Carome), Gaetano Pignanelli (Regione Calabria), Enzo Bruno (Provincia di Catanzaro), Francesco Grandinetti (soci privati).
L’inchiesta é stata condotta dai sostituti procuratori di Lamezia Marta Agostini e Giulia Maria Scavello Analoga richiesta é stata fatta anche nei confronti di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio legati alla gestione della Sacal. La Guardia di Finanza sta eseguendo, inoltre, 40 perquisizioni nei confronti di altrettante persone indagate nell’inchiesta, tra cui esponenti di istituzioni ed uffici pubblici ed imprenditori.
Molte delle contestazioni mosse agli indagati riguardano presunte irregolarità nella gestione del progetto “Garanzia Giovani” finalizzato a inserire in un tirocinio retribuito alla Sacal persone, sottolineano gli inquirenti, “meritevoli rispondenti a precisi requisiti”. In particolare, secondo la Procura, sarebbero stati selezionati, anche su pressione di politici locali, solo amici e parenti degli indagati attraverso “interventi artificiosi sulle procedere di selezione previste dal bando pubblico”.
Sarebbero anche emersi episodi di peculato da parte dei dirigenti della società aeroportuale attraverso viaggi, pranzi e soggiorni per scopi personali, effettuati in strutture ricettive di lusso, con l’imputazione indebita dei relativi costi “spesso assai elevati”, al bilancio della stessa società a partecipazione pubblica.
Ulteriori illeciti sarebbero emersi in relazione all’assegnazione di “consulenze fantasma” per decine di migliaia di euro e alla selezione di personale per incarichi interni “tutti lautamente retribuiti – secondo gli inquirenti – con soldi pubblici”, affidati in possesso di requisiti “inferiori” rispetto a quelli di concorrenti esclusi illegittimamente “ricorrendo ad atti falsi”. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali.