Castrovillari, il nuovo business de iGreco passa dal Tribunale: le perplessità di un senatore PD

E’ da qualche tempo che non ci stiamo occupando del potentissimo gruppo iGreco, attivo nell’agroalimentare (produce da una vita olio e vino), nella sanità privata e nell’editoria (da qualche anno).

Dopo aver bussato invano alla porta del comune di Rende per concretizzare il vecchio progetto degli “Ospedali Privati Riuniti”, iGreco adesso hanno decisamente virato sulla natia Cariati, dove, come tutti sanno, la first lady del gruppo, Filomena, è giusto il sindaco. In barba a qualsiasi conflitto d’interessi stanno per accaparrarsi il vecchio ospedale per trasferirvi quella settantina di posti letto necessari per aumentare i loro guadagni.

Ma non è di questa operazione che vogliamo scrivere in questa sede. Ultimamente, infatti, il gruppo iGreco ha esteso l’orizzonte dei suoi interessi anche all’Umbria, dove ha “puntato” le aziende del gruppo Novelli, in grave difficoltà finanziaria, per dare vita ad un nuovo business ammantato di legalità ma che, nei fatti, nasconde i soliti intrallazzi.

E così un senatore umbro del PD, tale Gianluca Rossi, ha reso noto il testo di una interrogazione parlamentare ai ministri dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali che spiega la portata dell’affare, la longa manus de iGreco e la “considerazione” che si ha dei lavoratori.

Il senatore del PD Gianluca Rossi

Il gruppo Novelli – scrive il senatore Rossi – rappresenta una delle prime realtà italiane nella produzione e commercializzazione di beni alimentari di largo consumo; in particolare, il core business del gruppo è rappresentato dalla produzione e commercializzazione di uova, ovoprodotti e pane, cui si aggiungono anche i business del mangime per animali”, pet food e vino di alta qualità.
L’azienda è attiva dagli anni ’70, con la produzione del pane fresco, l’acquisto del mangimificio di Terni e di Latina, la produzione di uova ed ovoprodotti e detiene i marchi Ovito, Interpan, Cantine Novelli, Panem, Pan Famiglia. Territorialmente è dislocata a Terni, Amelia, Spoleto, Cisterna di Latina e Muggiò (Monza e Brianza).

“In data 8 ottobre 2012 – aggiunge Rossi – le principali società facenti parte del gruppo Novelli (Novelli Partecipazioni SpA, gruppo Novelli Srl, Novelli Service Srl, Cantine Novelli Srl) hanno depositato presso il Tribunale di Terni la cosiddetta “prenotazione di concordato”, accolta dallo stesso Tribunale in data 12 ottobre 2012″.

ARRIVANO iGRECO  

“Il 22 dicembre 2016, il consiglio di amministrazione tecnico del gruppo Novelli ha sottoscritto l’atto di vendita del gruppo Novelli alle Fattorie Greco di Cariati ed alla Phoenix Srl di Cosenza, individuate dal Ministero dello sviluppo economico come i potenziali acquirenti più affidabili, anche in ragione della disponibilità a ripianare il disavanzo di 120 milioni, nonostante solo uno dei proprietari, Torquato Novelli, avesse confermato la sua disponibilità a vendere.
Il 7 febbraio 2017 Alimentitaliani ha ceduto alle società Poderi Greco Tommaso e Greco Cataldo le due aziende “in bonis” del gruppo Novelli: la Fattorie Novelli Srl e la Cantine Novelli Srl. Una notizia che ha creato un certo timore anche fra i creditori.
Lo scorso 8 febbraio 2017, il Tribunale fallimentare di Terni ha rigettato la richiesta presentata dall’ex consiglio di amministrazione ‘tecnico’ del gruppo Novelli, presieduto da Alessandro Musaio, di chiudere il concordato. Secondo il giudice, «non può in altre parole affermarsi che l’intervenuta cessione dell’azienda si sia tradotta, al contempo, nel compiuto adempimento degli obblighi assunti nei confronti dei creditori concordatari, in quanto non risulta in alcun modo che gli stessi siano stati soddisfatti».

Il 24 febbraio Alimentitaliani presenta domanda di concordato al Tribunale di Castrovillari (ma guarda un po’ il caso, chissà perché, ndr), accolta nella camera di consiglio del 15 marzo e depositata soltanto il 3 aprile scorso.

La famiglia iGreco insieme a Ernesto Carbone, Ferdinando Aiello e Brunello Censore

Il 28 marzo – continua il senatore Rossi -, durante una riunione al Ministero dello sviluppo economico, avente l’obiettivo di formalizzare un nuovo piano industriale e sottoscrivere un accordo tra azienda e sindacati è emersa una prima bozza di accordo proposto dal Ministero dello sviluppo economico. In dettaglio, il piano degli esuberi ne prevedrebbe 79: per la Alimentitaliani Srl 7 ad Amelia, 33 a Terni, 20 a Latina, 1 a Roma e 5 a Spoleto (39 impiegati, 7 quadri, 4 dirigenti e 16 operai); per la Fattorie Novelli 9 licenziamenti tra Spoleto, Montefalco e Casalta (8 impiegati e 1 quadro); per la Novelli Service 4 tra Terni, Torino e Muggiò (3 impiegati e un quadro).

Viene poi specificato che “l’azienda, nell’ambito del contesto qui definito, ed alla luce di quanto attualmente verificabile, ritiene di non dover ricorrere oggi, per il sito di Terni Sede Generale facente capo alla società Alimentitaliani srl, a riduzioni di personale ai sensi della legge 223/91 e di privilegiare i seguenti interventi: voltura con modifiche del contratto di solidarietà, già in capo a Gruppo Novelli srl con prosecuzione fino alla data del 31 ottobre 2017 ed utilizzando i massimali di sospensione previsti dalle correnti leggi; ricorso alla mobilità volontaria; sospensione a zero ore di coloro che maturano il diritto di quiescenza.

Qualora alla data del 31 luglio 2017 non si dovessero raggiungere gli obiettivi occupazionali sopra indicati e la effettiva riduzione della occupazione, – viene evidenziato – l’Azienda fin da ora dichiara che utilizzerà ogni strumento di legge funzionale al raggiungimento dei citati obiettivi occupazionali. Sono previsti interventi sul costo del lavoro, come “azzeramento dei superminimi, benefit di qualsiasi natura, assegni ad personam e altri elementi personali erogati a qualsiasi titolo” e “annullamento e ripartenza del conteggio del valore economico degli scatti di anzianità”, oltre all'”annullamento di tutti i precedenti accordi”;

Il piano industriale presentato da Alimentitaliani prevede anche investimenti per oltre 30 milioni di euro… Il progetto però è legato, secondo il documento presentato dalla proprietà, “alla chiusura della procedura di concordato avviata da Alimentitaliani srl”.
Lavoratori e rappresentanze sindacali hanno considerato irricevibile il documento discusso al Ministero dello sviluppo economico, dando il via ad uno sciopero, revocato l’8 aprile 2017 per dare spazio all’apertura di una nuova trattativa.

Alimentitaliani, dal canto suo – fa sapere il senatore Rossi -, ha inteso mettere unilateralmente in ferie per un mese i dipendenti, comunicando il giorno stesso ai lavoratori per iscritto: «Con la presente, le comunichiamo che a decorrere dalla data odierna e fino al 14 maggio, dovrà assentarsi dal lavoro per godere delle ferie maturate. Ciò si rende necessario al fine di procedere con un programma di smaltimento ferie arretrate». Giova ricordare che i lavoratori sono in attesa del pagamento di spettanze arretrate…  

Rossi chiede di sapere ai ministri:
quali iniziative il Governo intenda rapidamente porre in essere, al fine di riprendere il dialogo tra organizzazioni sindacali e proprietà per garantire l’attivazione di tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione;
come intenda garantire sia il rispetto degli impegni assunti dal gruppo iGreco al momento dell’acquisizione del gruppo Novelli sia lo sviluppo di un piano industriale credibile, al fine di mantenere la continuità produttiva e i conseguenti livelli occupazionali”.
(3-03658)