Lamezia, corruzione all’aeroporto: che aspetta Grandinetti a dimettersi dal Cda della Sacal?

Francesco Grandinetti

Il braccio destro di Palla Palla ovvero l’avvocato Gaetano Pignanelli, rappresentante della Regione nel Cda della Sacal, aderendo all’invito del suo “capo”, si è dimesso dalla carica, così come aveva già fatto il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno e così come erano stati costretti a fare quasi tutti gli altri.

A questo punto, se i nostri calcoli sono esatti, soltanto un membro del Cda della Sacal non si è ancora dimesso. Si tratta dell’imprenditore lametino Francesco Grandinetti, rappresentante dei soci privati, che ha sperato a lungo di diventare il nuovo presidente, che aveva faticosamente trovato l’appoggio della Regione e che, probabilmente, sperava di poter finalmente arrivare al suo obiettivo, ma l’aria che tira è tutt’altro che salubre.

Il PD, del resto, è l’area politica di Grandinetti che, tra l’altro, alle elezioni comunali di Lamezia di maggio 2015, ritirò la candidatura a sindaco proprio in forza a un accordo con Oliverio, in base al quale Grandinetti sarebbe stato nominato dalla Regione nel Cda Sacal e quindi designato presidente. Del resto, che Grandinetti godesse del sostegno di Regione e Provincia di Catanzaro non è certo un mistero. Francesco Grandinetti, membro del Cda per i soci privati, a ottobre 2016, dopo i primi annunci delle indagini sulla Sacal, è stato a un passo dalla presidenza ma il Cda, riunendosi, con all’ordine del giorno le dimissioni di Colosimo e del Cda per l’inchiesta giudiziaria, confermò la fiducia a Colosimo e lo lasciò con un palmo di naso.

Grandinetti adesso sta ancora acquattato e magari in cuor suo non ha ancora finito di sperare ma ormai tutti hanno capito il suo giochino. E gli conviene dimettersi, magari in diretta televisiva, visto e considerato che è il patron della tv privata “City One” dopo essere stato a lungo il tycoon di Vuellesette Cinquestelle negli anni Ottanta e Novanta.